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   La crociata dei cicloamici
 

Per le Vie Verdi e contro i rifiuti abbandonati sulla litoranea a Nord di Brindisi 

 

Domenica 5/02/06

La ciclovia del mare e il canale di Giancola a Brindisi

I cicloamici alla scoperta di vie verdi e corridoi ecologici per le aree protette del comune di Brindisi. Poi tutti a tavola   

 

Questa domenica tocca alla via del mare e al canale di Giancola a Brindisi. Dopo la biciclettata a tema dedicata alla Riserva Naturale Regionale Orientata “Boschi di Santa Teresa e dei Lucci” i cicloamici intendono aprire nuovi “corridoi ecologici verso le aree di interesse naturalistico.

Il canale di Giancola è un’altra area protetta dell’area brindisina nonchè sito di interesse naturalistico e archeologico. Sono attestati reperti risalenti al paleolitico e all’età del bronzo, mentre in epoca romana insisteva una laboratorio ceramico per la produzione di manufatti fittili, principalmente anfore vinarie. Il Canale Giancola rappresenta un’importante testimonianza dell’ecosistema che caratterizzava l’area costiera brindisina: estese aree paludose fonti di insorgenze malariche bonificate solo nella prima metà del secolo scorso. Sui rilievi calcarei a Sud della foce del canale, scolpita dai venti e dagli eventi troviamo Torre Testa, il rudere di una torre di avvistamento, parte dei complesso sistema difensivo sviluppato dagli aragonesi.

L’esplorazioni delle aree protette è finalizzata ad individuare percorsi naturalistici fruibili in bici e a piedi e strade secondarie che ne consentono l’accesso e il collegamento con le città.  

Dopo una serie promettente di incontri con l’assessore all’Ambiente D’Autilia, i tecnici del comune, Giovanni Nardelli e Teodoro Indini e Legambiente, i cicloamici intendono offrire in questo modo un contributo per la difesa e la valorizzazione turistica delle aree protette. I cicloamici sono anche al lavoro per catalogare e segnalare agli amministratori, l’insieme di vie secondarie comunali adatte a farsi vie verdi e corridoi ecologici.

Più a Nord di Giancola una bella notizia, è iniziato finalmente il recupero del “percorso della civiltà rupestre” . Il percorso della civiltà rupestre è la pista ciclabile più bella e lunga della Provincia di Brindisi. Abbandonata a se stessa sembrava destinata a scomparire. Finalmente dopo anni di denunce e proposte dei cicloamici e delle altre associazioni ecologiste, il comune di Brindisi ha iniziato i lavori di recupero con un investimento di 100.000 euro.

In merito alla ciclovia del mare, questa non esiste ancora a Brindisi.  Esiste invece, sulle coste Marchigiane ed Emiliane, una serie di piste ciclabili litoranee denominata “corridoio adriatico” . Questo corridoio ciclabile rappresenta in quei posti, un importante risorsa per il turismo e il decongestionamento delle strade durante le estati assolate. I cicloamici propongono che Brindisi sia quanto prima collegata alle sue rive balneabili attraverso una bella e sicura pista ciclabile e si collochi idealmente e concretamente su questo corridoio ciclabile adriatico.

Al ritorno a Brindisi i cicloecologisti potranno approfittare di una ghiotta iniziativa organizzata dall’associazione di ristoratori “Brindisi a tavola”. I ristoratori promuovono infatti le “domeniche fuori casa” offrendo pranzi e leccornie con un costo promozionale di 10 euro.

 

Ritrovo domenica a Brindisi al porto sotto la scalinata delle Colonne Romane (da Mesagne in bici Piazza Orsini del Balzo a Mesagne alle ore 8,40).

Partenza ore 9,30

Percorso facile e pianeggiante di circa 35 km su strade secondarie (65 da Mesagne)

Rientro per l’ora di pranzo.

Quota di adesione € 1,00 a fini assicurativi per i non ciclosoci.

Pranzo: promozione dell’associazione Brindisi a Tavola: pranzo completo 10 euro

 

La Chiesa di Santa Maria del Casale e la scomunica dei Templari

Brevi note storiche a cura del ciclocaporedattore

Splendido esempio di stile romanico-gotico del XIII secolo, la chiesa di Santa Maria del Casale e' monumento nazionale sin dal 1875.

La leggenda francescana narra che San Francesco  di ritorno dall'Oriente, per la sua devozione alla Madonna del Casale, aveva pregato davanti ad una icona bizantina o cappellina a lei dedicata.
Filippo I d'Angiò, principe di Taranto,e la moglie Caterina di Courtenay, figlia di Baldovino,conte di Fiandra e imperatore di Costantinopoli, per essere esaudito nel voto di avere un figlio, intendono emulare la magnificenza del Re e perciò costruiscono la Chiesa di Santa Maria del Casale, conglobando e circondando di una grata in ferro la precedente cappella e quando di essa, nel corso del tempo, è rimasto soltanto un muro.

La struttura e' caratterizzata da un'elegante facciata in conci di carparo e pietra bianca, con un portale sormontato da un protiro pensile ornato. L'interno, a unica navata a croce latina, ospita un ciclo di affreschi bizantini tra cui "Il Giudizio Universale", opera di Rinaldo da Taranto, e "L'albero della Croce", a dodici rami per simboleggiare gli apostoli e con l'araldica della citta' di Brindisi.

Il 15 Maggio 1310 si svolse a Santa Maria del Casale il processo inquisitorio all'ordine dei Templari conclusosi con la condanna e la scomunica dei cavalieri del tempio

 

 

Lo scempio sulla litoranea a Nord di Brindisi

Un singolare parallelo tra il fervore dei Crociati e il tenace impegno dei Cicloamici nella difesa del territorio contro le vandaliche deturpazioni

Domenica 5 febbraio siamo usciti con fervente entusiasmo alla ricerca di corridoi ecologici lungo la litoranea a Nordi di Brindisi, (vedi comunicato stampa a sinistra) da segnalare agli amministratori e ai tecnici del Comune di Brindisi.

In particolare volevamo individuare e documentare una "Ciclovia del Mare" che consentisse ai brindisini di raggiungere le coste balneabili a Nord: Granchio Rosso, Torre Testa, Apani.

Con grande tristezza ci tocca documentare quello che abbiamo trovato sulla litoranea, ovvero le solite oscene discariche abusive di ogni genere di rifiuti (questa volta anche una carcassa bruciata di un cavallo)

I rifiuti consistono principalmente di inerti demolizione, la zona più deturpata si estende per circa un chilometro intorno al punto rilevato dal navigatore satellitare:  N40°40'54,3" , E 017°56'19,6" e a Sud di Punta Penne.

Insieme ai cumuli degli inerti si trovano coperture in eternit, i soliti elettrodomestici dismessi ed un cavallo "arrosto" cioè bruciato con l'aiuto di qualche combustibile.

Chiediamo agli enti e alle autorità competenti di bonificare quanto prima e vegliare per prevenire queste malefatte.

 

I Cicloamici si fanno strada tra i rifiuti portati dalle correnti di mare e di terra

 

Giornata tempestosa  e uggiosa, mare mosso, freddo cane, minacce di pioggia. I cicloamici devono ritirarsi prima di aver raggiunto il canale di Giancola

I cicloamici posano davanti ai cumuli di rifiuti. E' evidente in questo caso che non è stato il mare a portare

Torre costiera di Punta Penne in stato di abbandono totalmente circondata da cumuli di rifiuti di ogni tipo

Cavallo arrosto

 

Foto di lato: i ciclocrociati trovano rifugio sotto il protiro pensile di Santa Maria del Casale

 

 

 

 

Foto sotto: Il giudizio Universale sulla parete interna della facciata di Santa Maria del Casale, monito per gli inquinanti