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Carla Sposa

 Cocomia

 

Il 21 maggio si è

consumato lo storico

evento e l'indomita

Carla è diventata la dolce

sposa di Cosimo (cocomia)

 
  Carla è una cicloamica particolare!

Ha tanta energia e voglia di fare che sembra alimentata da una centrale nucleare,

accorta regista della sua e altrui vita è sempre presente quando si tratta di portare soccorso e solidarietà agli altri.

Cocomia è uno che non scherza: buono generoso e discreto, porta con se i saldi valori e la cultura solidale e tradizionale delle famiglie contadine mesagnesi.

Il grande dilemma dei cicloamici: cosa succede adesso che i due si trovano fusi a formare una famiglia?

Presto, grazie alla loquela di Carla, ai radar e alle microspie puntati sulla loro enorme alcova, ne sapremo qualcosa.

Siamo comunque convinti che Carla ha avuto ottimo fiuto e che tanta felicità pioverà su questa famiglia.

Tanti cari auguri Carla e Cosimo da tutti i cicloamici!!

 

L'evento visto e interpretato dal vate

e poi è arrivata la sposa.
puntualmente bella.
guarnita con un abito color champagne e con capelli barocchi punteggiati da fiorellini bianchi, è apparsa da una favolosa macchinina giocattolo color cimice. il cammino fino all´altare lo ha percorso sospesa nell´aria, al braccio di un papà emozionato ed emozionante.
lo sposo attendeva, agitato quasi quanto il neocelebrante. e sotto innumerevoli occhi, è avvenuto il passaggio del testimone. che fuecu!
e mentre si assisteva alla cerimonia, la mente viaggiava a ritroso e ritrovava la nostra carla cantante nel coro di mater domini, liceale con capelli corti da maschiaccio, battagliera militante di sinistra col sogno di un viaggio a cuba, nuotatrice provetta e avventuriera navigata.
da allora tanta acqua è passata sotto i ponti. è passato pure cocomio e s´è fermato. e se l´è sposata.
e oggi ce la ritroviamo, con la stessa generosa e allegra impetuosità di una volta, a pronunciare la formula di rito per sancire amore eterno al suo cocomio.
e noi, che abbiamo avuto la fortuna di poter dire, un giorno, c´ero anch´io, siamo grati agli sposi per la bella e fluida e saporita giornata.

il pranzo nuziale è partito con tartine da aperitivo, afferrate con indice e pollice, lasciando le altre tre dita aperte a ventaglio, tanto per essere chic e per sentirsi gente di classe, quale d´altronde siamo. ci si è quindi catapultati su antipasti che lucullo sarebbe andato a nozze, per poi fiondarsi su primi da leccarsi i baffi.

e tra il pesce e la carne, il pianista si è alzato. con andatura ritmica e felpata ha guadagnato il piano che lo attendeva con pazienza. e il miracolo è avvenuto. le dita hanno preso a danzare sulla tastiera seguendo una coreografia apparentemente casuale, che magicamente dava vita ad una musica che ha ammutolito la sala, per quanto era bella. poi la bolla ha fatto flop e mi sono svegliata (giova´, troppo brut). ho alzato lo sguardo e il pianista era lì, incastonato nel suo posto da commensale qualsiasi, alle prese con un banale e umano singhiozzo. niente piano, niente musica paradisiaca. mi sono consolata con la bistecca che gli mancava la parola.

la pizzica pizzicava, ma il brut, lo spacco e il tacco impedivano una deambulazione dell´anca sufficientemente sciolta, perciò si è rimasti abbarbicati alla sedia, ondeggiando la testa a ritmo di tamburello, come tanti babbi.

col passare del tempo i boccoli cascavano, il trucco si squagliava e le cravatte si allentavano. insomma stavamo tornando pressoché normali.

modestamente ho avuto la fortuna di sedere accanto al vegetariantonio. un gentile cameriere, allertato dalla sposa premurosa, andava e veniva con portate prive di cadaveri e piene di fogliame e ortaggiume vario, preparate ad hoc per lo scomodo invitato. io e le amiche toniaeannarita volentieri abbiamo reso onore al menù alternativo, senza ovviamente disdegnare i canonici cadaveri dei nostri piatti.

insomma, ormai privi di rossetto e con la messa in piega che era un lontano ricordo, si è giunti ad una strepitosa torta nuziale con mille foglie inframmezzate da crema multicolor, per la quale ci siamo inventati un po´ di posto in uno stomaco boccheggiante.
e una volta ricevuta la bomboniera, `ngraziatissima, abbiamo abbandonato gli sposi alla loro meritatissima intimità, non senza un po´ di apprensione. si auspica che rimembranze di qualche sera addietro, circa dimensioni poco umane di oggetti con ventosa annessa, non abbiano portato sconforto e/o delusione.
cari carla e cocomio, la speranza è che pure con l´anello al dito, rimaniate la coppia più scoppiettante e simpatica dell´universo. un bacione formato famiglia (!)
e mo´ basta co `sti matrimoni che non ne posso più della domanda: e a te quandu tocca?

 

Foto: Il banchetto nuziale, buono e infinito non conteneva i famosi "cannelloni" per i quali è nota la voracità dello sposo che ne consuma alcune centinaia ogni domenica. Uno dei motivi per i quali la famiglia di Carla esulta è l'attesa riduzione del carico economico e di lavoro gravanti sulla mamma e sulla zia di Carla ogni domenica, che per "cumpariri" (fare bella figura) con Cocomia danno fondo alla dispensa.

Foto: Carla Cocomia e Lucia davanti alla squisita torta. Più volte abbiamo visto la sposa tenere bimbi in braccio. Sarà dovuto ad un incipiente e beneaugurante senso materno che si fa strada nel cuore della sposina? In quanti torneranno dal viaggio di nozze?

Foto: Gran posa di cicloantonio tra le bellissime (ma anche intelligenti), Ale e Tonia. Da sempre il ciclocaporedattore ne è perdutamente e inutilmente innamorato.

Foto finale: Sposi e cicloamici in posa

 

Foto: tanti i presenti all'evento, chi per amicizia, chi per parentela, chi per curiosità. Si sa che il paese è piccolo e Carla è grande!

Foto: il momento di non ritorno, Carla pronuncia il fatidico SI

Foto: I poverini mentre vengono "lapidati" all'uscita della chiesa. Il bombardamento con ogni genere di oggetti è stato lungo e intenso

 

 

Foto: amici e parenti degli sposi, in posa, davanti all'orgoglio architettonico dei Mesagnesi, la chiesa di Tutti i Santi. Opera dell'architetto mesagnese Francesco Capodieci. Alcuni carissimi,  ma  purtroppo assenti cicloamici, vantano una discendenza da questo personaggio.

Foto: Raffaella, la bella e intelligente (doti difficili da combinare) testimone della sposa. Molti cicloamici maschi, preallarmati da Carla, fremevano nell'anelito di "socializzare".

 

 

 

Foto: alcuni dei cicloamici che sedevano al tavolo con la graziosa  testimone. Voci autorevoli (fonti ONU) hanno fatto sapere che scarse sono state le iniziative e l'intreprendenza di costoro.

Foto dal matrimonio di Carla: Lucia Concy e Mauro posano sulla scalinata del Faggiano. Per Carla e Concy vecchie compagne di avventura, le avventure sono finite, adesso si pedala in altri sensi! 

la pizzica pizzicava, ma il brut, lo spacco e il tacco impedivano una deambulazione dell´anca sufficientemente sciolta, perciò si è rimasti abbarbicati alla sedia, ondeggiando la testa a ritmo di tamburello, come tanti babbi.

 

 

 

Antefatto:

L'addio al celibato di Carla e Cocomia

Sabato 17, i cicloamici invitano Carla e Cocomia ad una festa a sorpresa (sorpresa per chi??) in casa dei coniugi Geusa. Veterimario si presenta con un "frullatore".

(sconsigliata la visione ai minori di 18 anni)

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censura

Foto: gli amici regalano agli sposi promessi un simbolo/strumento di fertilità (lingga emblema del Dio Shiva)

Foto: Carla e Cocomia declamano versi indicibili dietro al Lingga e alla torta ai "cannelloni". Carla e Cocomia non esagerate con Venere e Dioniso!!

censura
Foto: inebriata dall'insolito regalo Carla si scatena in una sensuale danza del ventre Foto: senza parole
Foto: cicloamici perplessi