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I cicloamici scoprono un'altra autrice in erba. Ecco il vivace racconto di due assolate escursioni di primavera, scritto da Fountainmary. Ieri semplice lettrice, oggi creativa e brava ciclonarratrice.

 

 
 

 

Puglia, terra di mare, sole, masserie e belle campagne. Strade sterrate con il sole che ti scalda la pelle e con il vento che ti accarezza i capelli. Campi sterminati di grano ancora in erba. Il profumo intenso e i colori accesi delle margherite gialle e dei papaveri che crescono a bordo strada. E gli immensi alberi di ulivo. Così ricorderò la bellissima vacanza trascorsa nella mia terra.

Dopo questo momento di poesia, la FountainMary, così battezzata dal ciclo-caporedattore, vi racconterà i particolari delle due giornate trascorse insieme agli instancabili ciclo amici. La prima che non ha lasciato particolari cicatrici, se non quelle al gomito, ginocchio e piede del fidanzato Paolo. La seconda iniziata sotto i migliori auspici, ma finita, purtroppo, in tragedia.

In entrambe le occasioni si è fatta sentire l’assenza del vate Ale Passaro, impegnata nei preparativi per il matrimonio di “la soru grandi”.  

Ma cominciamo dalla prima giornata, il 27 aprile. Sole cocente, 3,30 del pomeriggio da Piazza Orsini del Balzo parte l’avventura dei ciclo amici.

Foto: raduno e partenza dei cicloamici. Come al solito ore 15:30 piazza Orsini del Balzo. Per Mimmo appuntamento alle 15.

Passata mezz’ora….arriva la telefonata del sempre o quasi sempre “puntualissimo” Mimmo, questa volta purtroppo in ritardo perché colpito suo malgrado da una gravissima forma di pennichella acuta che l’ha costretto immobile sul letto per un’oretta. E l’intero gruppo si ferma ad aspettare il bel tenebroso dagli occhi azzurri.

Foto: i cicloamici in attesa di Mimmo. E' risaputo che Mimmo (bel tenebroso dagli occhi azzurri) arriva in ritardo. Perciò a lui viene detto di presentarsi ai cicloraduni 30 minuti prima. Ma quel giorno la precauzione non è servita

 

 

 

 

 

 

Ripartiti, al “fantasioso” fidanzato viene l’idea di trasformare la bici in un cavallo con le briglie. Ma nello sterrato il cavallo si innervosisce e casca Paolo con tutta la bici. Niente di grave, il cavaliere se la cava con un gomito e un ginocchio sbucciato.

Foto: Paolo, primo a sinistra, fortunato fidanzato della simpatica Fountainmary (Paolo è ora che la sposi!!). Scambia la bici per un cavallo e la guida con le briglie

La passeggiata trascorre in bellezza tra pause e chiacchiere. Tra le tappe una “specchia”, una villa abbandonata, una masseria che ospitava una scrofa con i suoi maialini e l’eremo degli ulivi.  

Foto: un trullo che la nostra fountainmary scambia per "Specchia". Ricordiamo che le Specchie sono costruzioni megalitiche (di incerta datazione e di discussa funzione). Secondo molti autori (G. Neglia "Il fenomeno delle cinte di Specchie nella penisola salentina) esse avevano funzioni difensive e di avvistamento.

Foto: I cicloamici contemplano stupiti l'aristocratica bellezza di Villa Partemio. E' una bellezza che viene rapita mese dopo mese da vandali che la spogliano dei suoi decori e delle sue chianche. Cosa troveremo tra un anno?

Foto: La misteriosa torre ottagonale di Partemio. Stupenda vista dal tetto. Davanti uno sconfinato e antico uliveto, in lontananza Latiano, Oria Francavilla

 

Foto: Maialini incustoditi presso una vecchia Masseria. Ovviamente non facciamo il nome della masseria, altrimenti poveri maialini :-( . Presumiamo che non tutti i lettori siano vegetariani come il ciclocaporedattore.

Al termine della giornata, i ciclo amici entusiasti decidono di ripetere l’esperienza il primo maggio.
……………….

E siamo arrivati al primo maggio.
Altra giornata splendida, calda e soleggiata. Meta: S. Antonio alla macchia…..Ma dico subito che la macchia l’abbiamo vista, S. Antonio no. E ora vi racconto il perché.
Appuntamento sempre in Piazza Orsini del Balzo, ore 15.
Prima tappa il sito delle terme romane, oramai in rovina. Il gruppo si divide tra “ricercatori di asparagi” e visitatori delle terme.

Foto: Rovine dell' impianto termale romane in contrada Viscigli (Mesagne). La presenza delle terme tardo imperiali testimonia che il nostro Salento 2000 anni fa era terra opulenta e la gente sapeva come darsi ai piaceri

Foto: arriviamo in contrada Viscigli. Il gruppo si divide in due. Alcuni audaci raggiungono le terme a piedi guadando un torrente. Altri laboriosi raccolgono asparagi selvatici.

 

Ma i visitatori tornano in sella “tutti scrasciati e cu li scarpi lerci”.
Ripresa la marcia, il ciclo caporedattore propone una piccola modifica al percorso. Modifica che ci ha portato ad una bellissima pedalata nella terra brulla facendo lo slalom tra gli ulivi, ……ma che alla fine….ci è costata troppo cara: 8 forature.

Foto: I cicloamici riprendono la marcia. I cicloamici pedalano su strade asfaltare e sterrate. A volte le strade non esistono nemmeno e bisogna inventarle. Ma quella volta ...

Tre le ho cuccate io, sigh! Ho costretto il gruppo ad una luuuunga sosta. Ma poi mi hanno seguito a ruota anche gli altri.

Per fortuna che tra pizzette e crostate….i cicloamici avevano di che rifocillarsi per ammazzare il tempo!
E di tempo ne è occorso, oltre due ore di riparazioni tra mastice e cacciaviti sotto il sole picchiante.

Foto: Masseria Lo Bello, rimane ben poco di lei. Anche la strada che a lei conduce come in una favola è stata inghiottita dalla vegetazione. I cicloamici pedalano nella terra ma sono attaccati da una agguerrita popolazione di "rizzitieddi"

Foto: Laboriosi cicloamici impegnati a riparare la bici della scrittrice. Decine di rizzitieddi si sono conficcati nelle nostre ruote. Ma, forti delle scorte di pezze e camere d'aria non ci facciamo impaurire.

 


Foto: Lupo e Federica in posa alle terme romane. Nessun presagio per il tragico incedente che tra poco avrebbe separato per sempre il cagnolino dalla sua padroncina

 

Ripresa la marcia però un brutto incidente. La piccola mascotte del gruppo, il cagnolino “Lupo” ci ha lasciati. Ferito mortalmente da una ruota.  A nulla è servita la respirazione bocca a bocca subito fatta dalla padroncina Federica e l’intervento repentino del ciclo amico Veterimario. Per Lupo la sorte non è stata clemente. Si è fatto buio e dopo una degna sepoltura al piccolo cagnolino, i ciclo amici sono tornati a casa tristi e stanchi. Si è conclusa così una giornata partita alla grande….ma forse un po’ troppo sfigata.

Ma a questo punto vi chiederete……che fine hanno fatto gli asparagi? Nella panza dei ciclo amici che la sera seguente si sono ritrovati a casa della ciclo amica Annarita e si sono abbuffati con risotto agli asparagi, frittata agli asparagi ed altre bontà.

Con questo la FountainMary vi saluta, spera di non avervi annoiato con il suo racconto e…….si prepara a comprare una bici più degna con cui affrontare le prossime ciclo passeggiate. Sperando di non forare (almeno tre volte!)
Baci a tutti

FountainMary

 

 

Foto: gruppo di cicloamici. Cicloguida avvinghiato a due avvenenti cicloamiche. Uno dei vantaggi del tranquillo cicloturismo praticato dai cicloamici è la entusiastica e numerosa partepazione di belle cicloamiche per niente impaurite dall'idea di doversi cimentare in impossibili agonismi (In altre associazioni, fortemente orientate ad un agonismo amatoriale, e.g. Fantabike, vi sono solo uomini a pedalare)

   

Fountainmary non smette di pedalare

Queste sono le lettere che un editore vorrebbe ricevere ogni giorno: positivie, allegre piene di buoni intendimenti e ..... ambiziosi cicloprogetti

caro il mio editore

ieri, per mantenere alta la tradizione dei cicloamici, io e Paolo abbiamo percorso circa 40 km in bici costeggiando il naviglio della martesana.

Abbiamo scoperto che questa pista ciclabile è lunga circa 60 km, parte da Milano e arriva fino a lecco. Il percorso è fantastico, si costeggia l'Adda e si attraversano tratti dove la natura è padrona!

Se il tempo ce lo permetterà il prossimo week end Io e Paolo tenteremo di fare tutto il percorso. Ovviamente con macchina fotografica e blocco note e matita.....
Se vorrai ti faro il solito reportage figurato....con tanti baci e saluti
dai cicloamici in "trasferta forzata".

Ancora un bacio
e grazie di esistere!

con affetto

maria

Milano, 12 maggio 2003