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 In sella nelle Murge

  a cura di Angela

I cicloamici partecipano ad una manifestazione dedicata ad un elemento fondante della civiltà rurale pugliese: il cavallo murgese

 

 

Con la solita riverente ironia la dolce Angela riporta la cronaca di ciò che sarebbe dovuto essere una ciclo-escursione a Noci con visita alla mostra mercato del cavallo e dell’asino di Martina Franca

 

Antefatto

Ø              Tonia ha proposto di andare alla mostra del cavallo murgese e dell’asino di Martina Franca (ma poi non ha partecipato all’uscita)

Ø              Angela ha sondato la disponibilità del padre (esperto conoscitore del cavallo murgese e dell’asino per esserne stato allevatore) a farci da guida nella manifestazione fieristica.

Ø              Durante la pettolata a casa di Ada si sono aperte e immediatamente chiuse le iscrizioni alla gita del giorno successivo  (nessuno dei presenti era disposto a partecipare all’uscita).

Ø              Di ritorno dalla pettolata il caporedattore, traendo ispirazione dalla forma sferica delle pettole, individua un percorso circolare intorno a Noci e, scaricate le cartine della provincia di Bari sul suo GPS, se né va a letto appagato dalla soddisfazione di aver adempiuto al suo dovere.

Ø              Intanto, il padre di Angela, viene a sapere di una manifestazione collaterale a quella di Noci, sempre dedicata al cavallo delle Murge che si tiene sull’azienda agricola Galeone del Corpo Forestale dello Stato in agro di Martina Franca e decide, di sua iniziativa, di traviare i cicloamici dalla destinazione originaria per dirottarli su questa masseria ritenendola più adatta alle finalità cicloescursionistiche del gruppo.

 

L'Impresa

Al tradizionale punto di incontro mesagnese la mattina del 30 Novembre 2003 si è raccolta l’elite intellettuale dei cicloamici (Antonio, Marco e Mauro), al mitico trio si sono aggiunti 2 neo-adepti brindisini Otello e Massimo.

A Martina Franca al gruppo si è aggiunta Angela e i suoi genitori che avrebbero fatto da guida per raggiungere la masseria Galeone. La masseria si raggiunge percorrendo per circa 5 Km la strada che da Martina Franca porta a Noci e imbroccando un tratturo asfaltato sulla destra all’altezza della Masseria Masella.

La manifestazione intendeva riportare all’attenzione della gente un elemento fondante della civiltà rurale murgese: il cavallo Murgese. 

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Mentre la manifestazione volgeva al termine, i cicloamici organizzavano la fase successiva della giornata, i 2 neofiti Brindisini hanno dovuto ammettere l’inadeguatezza del loro abbigliamento, perfetto per pedalare ma poco adatto a resistere al freddo e al vento di quella domenica,  e non ritenendo opportuno sfidare l’inclemenza del tempo, hanno deciso di battere la ritirata ripiegando verso Brindisi.

 

Dopo un rapido consulto i quattro coraggiosi superstiti saliti in sella ai loro cavalli di battaglia hanno osato sfidare l’ignoto…….e se vi sembra che ce la stiamo tirando considerate che

a)       non conoscevamo il percorso (Antonio aveva scaricato sul GPS le cartine della provincia di Bari mentre Martina è in provincia di Taranto, inoltre aveva previsto di partire da Noci);

b)       a Bari e a Brindisi pioveva a dirotto e su di noi c’era un cielo che non lasciava presagire nulla di buono;

c)       saremmo stati capaci di tornare alle macchine senza GPS e senza fare strade principali? 

Ma grazie ai “poderosi glutei” sviluppati in anni di bicicletta siamo riusciti a cavarsela anche in questa circostanza.

 Il tempo cominciò a migliorare e la minaccia di pioggia si allontanava progressivamente, il gruppo decide di proseguire sulla strada asfaltata cha dalla Martina-Noci conduce alla masseria Galeone proseguendo in direzione Alberobello, ma il caporedattore non rinuncia all’idea di arrivare a Noci. 

I 4 vengono irresistibilmente attratti da un sentiero sterrato che si inerpica su una collina con un trullo, oltre la collina c’è un paesaggio incantato, quasi da fiaba, ben presto l’incantesimo si rompe e la brutale modernità irrompe dal quadro bucolico: la strada da un certo punto in poi è impraticabile per la presenza di ammassi di pietre e rovi, oltre la strada si intravede una masseria, si decide di by-passare la strada e raggiungere la masseria attraverso i campi, anche perché si capisce che la masseria sarebbe stata accessibile per via di lavori in corso. Arrivati lì si è avuto modo di constatare l’imponenza dei lavori che si stavano realizzando: si trattava di un mega- country hotel finanziato da una misura POP Puglia, alle spalle di ciò che in lontananza sembrava una masseria c’era il nucleo originario dell’insediamento rurale costituito da una casa di fine ottocento e un gruppo di trulli. 

Foto: bella masseria di fine ottocento

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Per godere dello splendido paesaggio che si ammirava dal piazzale della masseria si è deciso di consumare il pranzo al sacco lì per poi proseguire per Alberobello. 

Alberobello era a pochi chilometri dalla masseria e alle 3 del pomeriggio i 4 cicloamici adempivano al rito del caffè in uno dei bar della città dei trulli.  

Foto: rito del caffè ad Alberobello

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Per le 4 del pomeriggio i quattro prodi e ancor più fortunati ciclo-eroi hanno fatto ritorno alle macchine.

 

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Il Cavallo Murgese

Nella Murgia si è evoluta una meravigliosa razza di cavalli. Le origini si fanno risalire ai mitici destrieri di Federico II di Svevia

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Originariamente selezionato per la sua mole robusta e forte, particolarmente adatta a svolgere il lavoro dei campi, questo fedele compagno della vita quotidiana della nostra gente è stato irriverentemente dimenticato per 20-30 anni, in quanto le auto e i trattori lo rendono del tutto inutile per gli scopi per cui era stato costituito come razza. 

 

Foto: i 4 cavalieri che fecero l'impresa e sullo sfondo Masseria Galeone luogo della manifestazione. In questa masseria il corpo forestale dello stato alleva e addestra il cavallo murgese

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Oggi, fortunatamente, la tendenza a riappropriarsi delle proprie origini e del patrimonio culturale e, in questo caso, genetico ad esse connesse sta facendo riscoprire il cavallo murgese che viene allevato non più per essere impiegato come animale da soma ma per destinarlo all’equitazione.

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Nel corso della manifestazione martinese abili cavallerizze hanno dimostrato con le loro esibizioni che il cavallo murgese si presta ad essere addestrato alle imprese più ardue.

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La guardia forestale presente alla manifestazione era rigorosamente in sella a splendidi esemplari di cavalli murgesi e le varie aziende zootecniche che ancora oggi continuano a selezionare questa razza autoctona scommettendo sulle sue potenzialità hanno avuto occasione di esibire i propri animali e di vedere riconosciuto e apprezzato il frutto del loro lavoro.

Grazie all’impegno di chi ha voluto scommettere sulla propria identità culturale anche nel fare impresa, il cavallo delle murge sembra oramai destinato ad un futuro roseo, come dimostra il forte interesse economico per questa razza emerso nel corso della manifestazione (sono stati venduti molti esemplari, anche sul mercato estero).

 

 

Attitudini e impieghi

I murgesi sono cavalli dolcissimi. Difficilmente fanno uso di difese mentre si abituano con grande facilità all’uso della sella e dei finimenti. Un’altra caratteristica è la capacità di apprendimento che li rende idonei ai complicati esercizi dell’alta scuola e degli spettacoli equestri.Viene allevato allo stato brado ed è un ottimo pascolatore e valorizzatore di pascoli poveri e collinari.

Arti solidi, zoccolo duro robusto scheletro ma anche elegante, il murgese è divenuto il cavallo di servizio del corpo forestale dello stato e viene molto apprezzato nel trekking e nell’equitazione di campagna..