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  Marcia Gravina Altamura ... in bici

L’Associazione Cicloamici ha aderito alla Marcia Gravina Altamura del 8/11/03. I cicloamici hanno marciato a fianco dei manifestanti pedoni. Ma prima e dopo la marcia si sono concessi una indimenticabile avventura di un intero fine settimana per “familiarizzare in bici” con il territorio dell’Alta Murgia. 

 

Link

www.altramurgia.it

http://www.altamuraweb.it

http://www.itinerariitaliani.com/luoggravina.htm

http://www.benedetto13.it

     Perchè i cicloamici aderiscono alla Marcia    

Le sofferenze del nostro salento ci fanno comprendere in pieno il dolore e le sofferenze della gente della Murgia con cui solidarizziamo.

La provincia di Brindisi vive una emergenza ambientale paragonabile a quella dell’alta Murgia. Il carbone delle centrali e i veleni del petrolchimico stanno intossicando Brindisi e i comuni limitrofi. A brindisi la mortalità per tumori è del 55% superiore alla media regionale. La magistratura sta portando alla luce lo sciagurato patto tra alcuni politici e imprenditori che si arricchiscono trasformando la provincia in pattumiera.

La raccolta dei rifiuti è in mano alle ecomafie e non esiste pratica e cultura del riciclaggio in nessun comune della Provincia. I contadini fanno un uso incontrollato e scellerato di plastica e di veleni. Dopo il loro utilizzo tubi, teli contenitori di polistirolo PVC polipropilene vengono miscelati dai trattori con la fertile terra del salento.

Le strade di campagna sono divenute discariche a cielo aperto per ogni genere di rifiuti: elettrodomestici, copertoni, inerti da demolizione mentre gli amministratori locali non controllano e fingono di ignorare. Antiche e storiche masserie sono ridotte a ruderi perchè vengono smontate mattone dopo mattone, chianca dopo chianca.

Noi cicloecologisti salentini, pedalando lenti per strade stradoni e tratturi siamo osservatori diretti di queste devastazioni. Ma non siamo testimoni omertosi, vogliamo denunciare questa situazione e lottare contro il degrado, in difesa della natura salentina, murgese, pugliese.

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Foto: La marcia Gravina Altamura, un fiume di oltre 15.000 persone lungo 5Km. In tanti da ogni angolo del Sud Italia hanno dato vita alla più partecipata manifestazione mai accaduta nella Murgia. Tante bandiere, un'unica battaglia per il riscatto di una terra troppo offesa e deturpata.

 

 

Foto: Padre Alex Zanotelli spiega: in america si spendono 7 dollari al giorno per mantenere una mucca. In tanti paesi del terzo mondo le persone vivono con molto meno di un dollaro. L'80% della popolazione mondiale vive con meno del 20% delle risorse. Ci chiediamo: fino a quando vivremo di queste contraddizioni?

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L'avventura dei cicloamici

progettata da Tonia

Foto: cicloamici si stagliano contro lo sfondo a pastello della città dei sassi. Chi c'era può capire la fatica della conquista e il godimento conseguente alla vista panoramica

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I ringraziamenti dei Cicloamici a tutti coloro che ci hanno aiutato nell'organizzazione: Centro Studi Torre di Nebbia (gruppo promotore del Parco e della Marcia) e in particolare Nino Perrone per le informazioni fornite e per averci trovato un tetto sotto cui dormire; Donato Colonna per averci ospitato; Manuela e Biagio per averci fatto scoprire le bellezze di Matera.

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Sabato 8 Novembre

Orario e luogo di incontro: alle 10:30 sulla strada per Quasano, Altamura

Lunghezza: Il percorso 30 km all’andata e 14 km al ritorno e non presenta particolari difficoltà.

Tempo di percorrenza: 2,5 ore all’andata e 1 ora al ritorno.

Partenza da Altamura: Strada per Quasano, direzione Santuario della Madonna del Buoncammino 

Equipaggiamento: È consigliabile avere almeno una camera d’aria di scorta (faremo uno sterrato abbastanza sconnesso dove le forature non sono improbabili), luci funzionanti e un poncho per eventuale pioggia.

 

ANDATA: . Abbiamo pedalato per circa 7 km su una strada asfaltata un po’ in salita (purtroppo con passaggio di macchine che si spostano per raggiungere le campagne) e poi imboccato una strada sterrata lungo la quale vi è una deviazione per il Pulo di Altamura dove faremo una breve sosta. Abbiamo ripreso la strada sterrata che si snoda per circa 12 km in mezzo a un paesaggio ondulato e brullo, tipico dell’ Alta Murgia, e quindi ci siamo immessi nuovamente sulla strada asfaltata fino a raggiungere Gravina per le 13. A Gravina una guida ci ha guidato tra gli insediamenti e le chiese rupestri che sono numerosi lungo la gravina.  

Foto: Il Pulo di Altamura è una dolina a forma di scodella di 550 m di diametro e 92 m di profondità. Oltre all’interesse naturalistico il Pulo ha anche un interesse storico. Nel Mesolitico (intorno al 3000 a.C.) ha rappresentato un’importante zona di insediamenti di agricoltori; inoltre, in una grotta nei pressi del Pulo è stato scoperto, nel 1993, l’Uomo di Altamura collocabile tra l’homo erectus e l’homo sapiens.

Oggi il Pulo è riferimento per numerosi turisti, per sportivi che si divertono a fare free-climbing e purtroppo anche per chi ha da disfarsi di copertoni e ferraglia di ogni genere.

 

RITORNO: Siamo ripartiti da Gravina dopo un lauto pranzo in una trattoria tipica nel centro storico. Le nostre bici mentre mangiavamo erano al sicuro, in un locale pieno di poliziotti incaricati a vegliare per la sicurezza. Nel pomeriggio ci siamo uniti alla marcia attraverso improbabili stradine segnalate sul GPS del ciclocaporedattore. All’arrivo in Piazza Duomo interventi di esponenti del comitato promotore e concerti dei Canto General e Faraualla.

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Foto: Gravina in Puglia è una città dal passato molto ricco e articolato. Come la zona di Altamura, è stata sede di insediamenti umani da tempi antichissimi come è ancora oggi testimoniato dal Parco archeologico.

Durante il periodo Romano è stata un importante centro agricolo e artigianale che si collocava lungo la via Appia. Anche Federico II la trovò interessante per la caccia e vi fece costruire un castello per uccellagione. È stata feudo degli Orsini ed ha dato i natali a Pier Francesco Orsini che diventò Papa Benedetto XIII.  

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Foto: cicloamici in posa affianco all'antica fontana pubblica in piazza Duomo a Gravina. Giulia, giovane cicloamica contempla interessata le bocche fierine zampillanti acqua.

Tra le tantissime cose da vedere, molto suggestiva è la gravina con le numerose grotte che vi si affacciano scavate nel tufo e destinate ad abitazioni e luoghi di culto nel medioevo. Particolarmente interessante è San Michele delle grotte, una grotta-chiesa risalente intorno all’anno 1000 dedicata all’Arcangelo Michele. È un’antica cattedrale scavata nella roccia a 5 navate in cui ancora si conservano alcuni affreschi. In una grotta adiacente la chiesa vi sono i resti umani di gravinesi trucidati dai saraceni.

 

Per gli appassionati della natura è da segnalare il Bosco Comunale “Difesa Grande” (circa 2000 ettari di macchia mediterranea).

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Domenica 9 novembre

 

Lunghezza: Percorso di 60 km andata-ritorno e saliscendi per i tremendi pendii della città di Matera presenta particolare difficoltà specie in preseza di un forte vento di tramontana al ritorno

Tipo di strade: strade asfaltate e senza particolari difficoltà.

Partenza: ore 9:00

Una prima parte del percorso, circa 15 km, è lungo l’Appia antica, attuale provinciale Altamura-Laterza, sulla quale vi è la masseria Jesce, una masseria fortificata che è stata un centro agricolo molto importante nel periodo Romano. Il percorso proseguiva su un’altra strada secondaria che ci porterà fino a Matera dove Manuela Marchitelli, materana verace, si presterà a farci da guida.

 

Ritorno: non oltre le 15:30 (in maniera di arrivare ad Altamura con la luce) per la stessa strada dell’andata.

 

Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia 

L’idea del Parco dell’Alta Murgia è nata più di 10 anni fa, esattamente nel 1990, per iniziativa del Centro studi “Torre di Nebbia” e del Comitato Promotore per il Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Solo nel 1998 l’istituzione del Parco è stata approvata ma da allora ancora oggi tale istituzione non è mai stata formalizzata per varie peripezie e rinvii. L’ultima notizia di rinvio risale al 3 novembre: pare che sia stato provocato un ritardo nell’apposizione delle ultimissime firme da qualcuno che è interessato ad usare un’area destinata a Parco per farci un campo da golf.  

L’Alta Murgia è caratterizzata da un paesaggio ondulato brullo e aspro, ma molto suggestivo in cui gli occhi possono spaziare nell’ampio orizzonte. L’asprezza del luogo nasconde però una ricchezza di forme, rilievi e depressioni, creati da fenomeni carsici; alcuni inghiottitoi presenti nell’Alta Murgia sono tra i più profondi dell’Italia centro-meriodionale (per es. la Grava di Farauàll arriva fino a 270 m di profondità). Purtroppo alcune di queste cavità naturali sono state ostruite dai rifiuti lasciati dall’uomo.

L’apparente nudità di questi luoghi nasconde un pullulare di animali e piante. Sono presenti molte specie della fauna superione: anfibi, rettili, uccelli e mammiferi; non è infrequente osservare nei cieli dell’Alta Murgia il grillaio (Falco Naumanni) di cui in questa zona è rappresentata la più grande popolazione europea. Numerose sono anche le specie vegetali, anche sulle zone più aride e pietrose è possibile trovare molte specie spontanee tra cui l’orchidea Ophris mateolana. Non mancano tra l’altro i boschi in cui prevalgono diverse specie di querce tra cui la roverella, il fragno, la coccifera. Se le ricchezze naturali prevalgono in primavera, anche l’autunno riserva le sue sorprese: i terreni brulli e pietrosi si coprono di persone che camminano con il naso rivolto a terra a cercare funghi cardoncelli.

 La ricchezza storica di questi luoghi è testimoniata dai ritrovamenti preistorici, dagli insediamenti di civiltà rupestri e dalle numerose masserie, jazzi, cappelle e chiese.  

Foto: accumulo di rifiuti disparati. 

 Nonostante il rilevante interesse naturale e storico dell’Alta Murgia purtroppo pare che non  tutti gli abitanti dell’area ne apprezzino e valorizzino le bellezze. Oltre all’accumulo dei rifiuti più disparati, tossici e non, negli ultimi anni si è diffusa in queste zone la pratica dello spietramento. Questa pratica comporta la trasformazione dei pascoli naturali in colture. La frantumazione delle rocce calcaree dà origine, però, a terreni poveri che, per effetto del dilavamento delle piogge e dell’erosione dovuta ai venti, non più contrastato dagli apparati radicali della vegetazione spontanea, sono destinati alla desertificazione.

Foto: Pecore e muretti a secco, elementi che contraddistinguono il brullo paesaggio murgiano 

Foto: striscione salva Murgia esibito durante la marcia della pace ad Assisi  

Foto: Manuela in primo piano e Biagio ci hanno condotti per il parco archeologico  e per i sassi della città dei sassi. Provvisti di uno scoppiettante vespino hanno impietosamente affumicato i cicloamici già annaspanti sulle brusche pendenze del parco e della città di Matera. Mimmo racconta di aver visto Tonia dopo una salita, scendere da sella, frugarsi in tasca alla ricerca della tessera cicloamici per strapparla.

Foto: Mimmo il prode maldicente, nitido e fiero si staglia contro lo sfondo sfumato dei sassi di Matera. Strani fatti lo hanno visto protagonista la sera precedente. Mentre Juan distraeva l'attenzione di Mino Volta, il prode insidiatore si avventava su un'incauta latianese.

 

Foto a sinistra: i cicloamici a ranghi serrati per vincere la forte ostruzione del vento, fanno ritorno ad Altamura. Sullo sfondo un acceso e rosaceo tramonto 

 

 

Mappa del percorso: Agli appassionati della bici proponiamo un incontro anticipato alle ore 9:30 ad Altamura da dove si parte per visitare il Pulo e quindi le Gravine e gli insediamenti rupestri di Gravina. Da Gravina raggiungeremo velocemente i manifestanti appiedati per arrivare insieme ad Altamura.  

Il percorso dei cicloamici per la marcia del 8/11/2003

L'appello degli organizzatori:

MURGIA ALTA PARCO DI PACE NO AI POLIGONI MILITARI, ALLE SCORIE RADIOATTIVE E ALLE DISCARICHE

 La nostra voce vi giunge dal cuore più interno della Puglia, dalla terra dei falchi che sorvolano spazi silenti e nudi, senza confini; un paesaggio straordinario, costruito con sapienza e arte da infinite generazioni di uomini laboriosi. L'Alta Murgia rappresenta oggi un modello in cui si addensano le principali contraddizioni che caratterizzano il nostro tempo. Molti sono i pericoli che minacciano la sopravvivenza del patrimonio storico e naturale di quest'area interna del Mezzogiorno e che hanno come unica finalità quella di trasformarla definitivamente in un'area marginale e di risulta. Questo territorio subisce, tra l'altro, ancora oggi, la presenza di ben cinque poligoni di tiro militare, lo spandimento illegale di rifiuti velenosi e, non ultimo, è stato individuato tra i più probabili siti per lo stoccaggio nazionale di scorie nucleari... Un colpevole ritardo non consente ancora l'istituzione del Parco Nazionale nonostante sia stata sancita da una legge nazionale (426/98). 

Dobbiamo assolutamente sciogliere queste contraddizioni e ribadire con forza la volontà molte volte espressa dalla sua gente, da un ampio schieramento di forze di base e dalla maggioranza delle comunità locali, di realizzare sull'Alta Murgia il primo parco rurale d'Italia. Il nostro impegno si ricongiunge a quello espresso dal vasto movimento che si mobilitò contro le servitù militari e contro le guerre del passato e, nel difficile presente, opponendosi alla cultura dell'indifferenza, delle armi e del dominio, è impegnato con coerenza, contro tutte le guerre - a partire da quelle in Iraq e nel Medio Oriente - e per la costruzione permanente della pace nel sud, per la tutela di un inestimabile e prezioso territorio, per la realizzazione di progetti sociali ed economici alternativi in aderenza alla istintiva attitudine della nostra terra ai modelli e ai moduli della non violenza. La sfida è alta. Oggi come allora vi invitiamo a esprimere il netto rifiuto alla militarizzazione, alla nuclearizzazione e al degrado dell'Alta Murgia e dichiarare con forza la nostra volontà di costruire insieme un Parco rurale all'insegna della pace e di uno sviluppo durevole aderendo alla Gravina-Altamura 8 novembre 2003 marcia UN'ALTRA MURGIA E' POSSIBILE

 per contatti: Centro Studi Torre di Nebbia - 080 3149809 - torredinebbia@libero.it