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A settembre dello scorso anno i Cicloamici hanno accolto i ciclisti del "Giro della Pace"diretti a Gerusalemme. 
Quest'anno vi invitiamo ad una nuova iniziativa realizzata in collaborazione con altre associazioni e con il supporto del Comune di Mesagne e della Provincia di Brindisi: un viaggio virtuale in Palestina attraverso le testimonianze dei protagonisti. 

dal 2 al 7 aprile, sala mostre castello normanno svevo di Mesagne (BR)

Mostra del vignettista palestinese

 NAJI AL ALI

orario: 18.00 - 21.00, domenica 10.00 - 12.30 / 18.00 - 21.00

sabato 2 aprile ore 19.00, auditorium castello normanno svevo di Mesagne (BR)

VIVERE in Palestina

immagini e storie dei protagonisti incontro - dibattito con: Sami Hallac e Laura Sordello

 

 “Comitato di solidarietà con il popolo palestinese” di Torino Fabio Ceo “Operazione colomba – corpo non violento di pace” 

 

 

Gli scopi dell'iniziativa

 

Viaggio nei territori palestinesi - attraverso gli occhi di Handala nasce dalla volontà di denunciare le condizioni indignitose in cui sono costretti a sopravvivere quotidianamente i palestinesi sotto l'assedio di un'occupazione militare senza tregua, portati spesso in condizioni estreme di diperazione, con i riflettori puntati addosso ma abbandonati dal resto del mondo. 

Oltre agli interventi previsti in programma, all'incontro interverrano anche due volontari palestinesi del Medical Relief Centre di Nablus: WAJDI YAEESH e ASHRAF AJOUB. 

La nostra speranza è che dall'incontro - dibattito e dalla mostra possano intrecciarsi delle azioni comuni di denuncia della continua violazione dei diritti umani e di sostegno a iniziative e progetti relizzati nei territori occupati. 

Sostenete l'iniziativa

Potete sostenere l'iniziativa Viaggio nei territori palestinesi: - che con la vostra presenza - divulgandola il più possibile - con un sostegno economico che può consistere: semplice sottoscrizione; acquisto di prodotti dell'artigianato palestinese presso la Bottega del Mondo di Mesagne; acquisto di un biglietto (solo 1 €) per partecipare all'estrazione di vassoio-6 tazzine da caffè-zuccheriera in ceramica (artigianato Palestina) del valore di 42 € (estrazione 3 aprile, presso la sala mostre del castello). 

 

ATTRAVERSO GLI OCCHI DI HANDALA 

 

Handala, quasi completamente ignoto a noi occidentali, è ben conosciuto nel medio-oriente ed è, per i palestinesi, un simbolo di resistenza. 

Ma chi è Handala? Ecco una delle descrizioni più belle fatte di lui. "Di spalle" di Vauro Senesi "E' un bambino, piccolo, un po' spelacchiato, piedi nudi e toppe sui vestiti, difficile vederne il volto perchè sta sempre di spalle. 

E' così che Naji Al Ali disegnava Handala, il suo personaggio principale. Handala c'è in quasi tutte le vignette di Naji, una presenza muta, ma ostinata. Come quella del popolo palestinese al quale si vuole negare identità, ma che come Handala, c'è. 

Handala senza volto riesce a gridare contro la negazione. Volta le spalle a chi ha voltato le spalle al dolore dei palestinesi e guarda, guarda le vicissitudini della sua gente che Naji disegna con amore. Se sul volto di Handala ci sono lacrime o sorrisi solo quella gente potrà scorgerli, perchè è girato costantemente verso di loro. Voglio immaginare anche Naji di spalle, mentre disegna con quel suo tratto sottile ed insinuante come la sabbia del deserto, curvo sul foglio sul quale tesse il racconto del suo popolo, mischiando all'inchiostro il dolore e l'ironia, la rabbia e la poesia. Tutta la sua intelligenza e la sua fantasia costrette dall'amore a concentrarsi su un dramma. Quanti fogli ha riempito. E Handala, con la sua schiena, sempre lì, forse per tenerci un po' distanti da quei disegni di cui fa parte e che gli appartengono. E' lui il primo a guardarli. 

Noi possiamo solo sbirciare da dietro le sue spalle imparando la DIGNITÁ. Noi gli occidentali, noi gli israeliani, noi gli emiri o i piccoli dittatorelli dei regimi arabi, perchè il popolo di Palestina è dall'altra parte del foglio e può vedere il volto di Handala in quello dei tanti bambini, suoi figli che colmano con le loro risa, i loro giochi e troppo spesso con le loro morti, le strade polverose dei campi profughi, i vicoli antichi di Gerusalemme e gli uliveti d'argento della Cisgiordania. Naji aveva la fortuna degli artisti, poteva usare il foglio come una porta magica, attraversarlo e raggiungere la sua terra anche dall'esilio. Naji aveva la generosità dei poeti e cercava di portarci con se, per aiutarci a capire. Naji è morto, è stato ucciso, rimane solo Handala. 

Chissà forse se impareremo a guardarlo con gli occhi di un palestinese un giorno si girerà verso di noi." Prefazione del libro "No al silenziatore" TracceEdizioni.

 

 

 http://www.tmcrew.org/int/palestina/najialali/handala.htm 

Ulteriori informazioni:  www.handala.org  http://www.tmcrew.org/int/palestina/najialali/   http://www.lacaverna.it/palestina/index_pal.htm 

       
 

 

Peacecycle è giunta in Palestina

le ultime notizie e le foto in:

www.thepeacecycle.org

 

La testimonianza di Girolamo

Girolamo è l'unico Italiano ad aver preso parte a Peacecycle. Arrivato in Palestina è stato testimone oculare delle violazioni dei diritti umani. Con questa lettera ci informa della sua esperienza

Ciao Tonia,

sono Girolamo, appena tornato dalla Palestina dopo le ultime peripezie per raggiungere l'Italia, anche se rimarrò a casa solo 2 giorni.

L'esperienza è stata molto forte, soprattutto perchè ci si rende conto di quanto le informazioni siano manipolate, e al ritornare in italia si ha una sensazione di impotenza nel sapere quello che succede lì. 

Le violazioni di diritti umani sono incredibili e le storie che la gente ha vissuto in primo piano e racconta lasciano senza parole. A volte ciò che si vede sembra l'ambientazione post-atomica di un film, altre volte quello che da qui sembra pericolosissimo, lì è assolutamente tranquillo, così come assolutamente ospitali sono i palestinesi. 

Dopo la fine della pedalata ci siamo un pò sparpagliati pur rimanendo sempre in contatto: sono andato qualche giorno in una scuola per bambini ciechi ad insegnare a modellare l'argilla, e poi in alcuni posti come hebron e ramallah insieme ad alcuni del gruppo. Una delle ragazze ha deciso di rimanere lì, gli altri sono tornati tutti, soltato 2 tornavano oggi ma non so ancora se hanno avuto problemi a varcare il confine dopo gli attentati.

Spero che si riesca a realizzare qualcosa in Italia, rimango in contatto con gli organizzatori e vi farò sapere: ditemi se c'è la possibilità di realizzare conferenze dalle parti vostre, per mettere le persone a conoscenza di ciò che succede, e far comprendere che la nostra idea del medio-oriente è completamente sbagliata.

Sono molto impegnato e domani parto per la sicilia ed inizio a lavorare come bike tour leader, ma mi farò risentire quando torno.

dai un'occhiata al sito per gli aggiornamenti, www.thepeacecycle.org ciao e grazie ancora di tutto Girolamo

 

Venerdì 10 settembre 

Mesagne tappa di pellegrinaggio verso la Terra Santa

Sarà accolto a Mesagne PEACECYCLE il “Giro della Pace” costituito da una delegazione internazionale di 25 ciclisti che porterà a Gerusalemme un messaggio di pace e speranza che possa superare i muri di violenza, odio e disperazione che dividono israeliani e palestinesi.

I ciclisti del “Giro della Pace” saranno accolti al loro arrivo, previsto nel tardo pomeriggio, presso la villa comunale e ospitati per la cena e il pernottamento presso l’ex-convento Cappuccini messo a disposizione dall’amministrazione comunale.

All’accoglienza farà seguito alle

ore 20,30 nel chiostro dell’ex-convento Cappuccini, incontro-dibattito

Terminare la spirale di violenza,

sostenere la via della pacificazione

End the cycle of violence support the cycle for peace

intervengono

·        Davide Berruti il presidente nazionale dell’Associazione per la Pace

·        Alì Dabbagh portavoce dei ciclisti del “Giro della Pace”

·        il Sindaco Mario Sconosciuto e l’Assessore Fortunato Sconosciuto porteranno il saluto dell’amministrazione comunale. 

 

L’accoglienza della tappa a Mesagne del “Giro della Pace” è a cura dell’associazione Cicloamici dell’Amministrazione Comunale di Mesagne e sostenuta dal: Comitato di solidarietà  per il popolo palestinese(Brindisi); Associazione Runi Runi (Mesagne); Agesci II (Mesagne); Parrocchia Mater Domini (Mesagne); Io Donna (Brindisi); La casa nella roccia (Brindisi).

 

Ulteriori informazioni: www.peacecycle.com www.assopace.org  www.cicloamici.it

 

 Peacecycle a Mesagne

I cicloamici e l'Amministrazione cittadina di Mesagne si stanno adoperando per fare di Mesagne una  tappa di questo percorso di pace. Il passaggio per Mesagne è previsto per il 10 settembre.

L'Amministrazione Comunale assieme all'Associazione Cicloamici stanno organizzazando una calorosa ospitalità.

L' Amministrazione Comunale fornirà vitto e alloggio ai ciclisti (circa 30) rendendo disponibile l’ “Albergo del Pellegrino” presso la Chiesa della Madonna della Misericordia. Il moderno asilo dei pellegrini è stato realizzato con finanziamenti per il Giubileo proprio per accogliere  pellegrini in marcia verso luoghi di pellegrinaggio.

Il “Giro della Pace” promuove, ancora una volta, Mesagne come città di Pace e sensibile all’uso della bicicletta quale mezzo di trasporto rispettoso dell’ambiente.

Questo “moderno pellegrinaggio ciclistico” in Terra Santa con tappa a Mesagne sarà nella continuità storica dei pellegrinaggi del passato che sostavano nel nostro paese prima dell’imbarco alla volta dell’Oriente.  

 Le associazioni che appoggiano l'iniziativa

The Friends of Al-Aqsa, The Palestine Solidarity Campaign, The International Solidarity Movement, The Muslim Association of Britain, The Holy Land Trust, The Annur Youth Association (Bethlehem), Gush Shalom (the Israeli Peace Bloc),Al-Awda Right of Return Coalition.
Il Peace Cycle è organizzato su base volontaria e tutti I proventi derivanti dall’evento saranno devoluti attraverso aiuti umanitari alla Palestina.

Informazioni

riguardanti il “Giro della Pace” sono sui siti internet:

www.assopace.org 

www.peacecycle.org

Per informazioni aggiuntive su peacecycle a Mesagne, per offrire il proprio contributo di qualsiasi tipo (di edee, logistico, economico) il riferimento organizzativo a Mesagne è Tonia cui possono essere indirizzate richieste e informazioni

 

 

 

 

 Cos'è

tra agosto e settembre ciclisti provenienti da varie parti del mondo attraverseranno l’Europa fino a giungere, il 28 settembre, a Gerusalemme. Il progetto del “Giro della Pace”, promosso e sostenuto da diverse organizzazioni pacifiste internazionali, è al di sopra di credi politici e religiosi ed ha la finalità di superare i nuovi muri che si stanno ergendo sostenendo invece la possibilità di un percorso che porti finalmente ad una convivenza pacifica e dignitosa per entrambi i popoli, israeliano e palestinese, che ristabilisca in Terra Santa la rispettosa integrazione tra le diverse religioni, ebraica, cristiana e musulmana. Idea del progetto è anche quella di promuovere iniziative a livello locale nei comuni che verranno attraversati e la raccolta di aiuti umanitari che saranno inviati alla popolazione palestinese

Per la realizzazione di questa iniziativa è stata scelta la bicicletta quale mezzo pacifico amico dell’ambiente e salubre. I ciclisti del “Giro della Pace” attraverseranno anche la Puglia per arrivare a Brindisi da cui, l’11 settembre, si imbarcheranno per raggiungere la Grecia.  

PEACE CYCLE
“GIRO DELLA PACE”

Le considerazioni della FIAB

Agosto - settembre in bici da tutta Europa a Gerusalemme

Attraverso il suo messaggio il "Giro della Pace" si farà testimone della occupazione israeliana delle terre palestinesi e chiederà una soluzione che porti ad una pace lunga e duratura tra i popoli israeliano e palestinese.
Oltre a ciò, grazie a diverse iniziative organizzate dai gruppi locali, saranno raccolti durante il viaggio fondi per l'invio di aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Alcune considerazioni più precise degli organizzatori su quello che intendono promuovere per portare la pace in medio-oriente le trovate in inglese a fine messaggio. In sintesi il "Giro della Pace" racconterà l'esistenza di una parte di mondo che crede nella possibilità di un percorso non-violento che, seppur lungo e faticoso, possa condurre ad una integrazione tra i popoli e le culture e non ad una separazione attraverso muri o barricate.
La diversità delle organizzazioni che hanno prestato il loro aiuto alla realizzazione del progetto evidenzia come l'idea di pace e rispetto tra i popoli sia più forte dei diversi credi politici o religiosi. Infatti supportano l’iniziativa organizzazioni pacifiste israeliane e palestinesi e per il sostegno in Italia si appoggiano a Assopace. L’Associazione per la Pace fino ad oggi ancora non ha avuto le forze di iniziare una vera e propria organizzazione ma hanno, per adesso, preso alcuni contatti. Le altre organizzazioni che, per adesso, sono interessate all'iniziativa sono il Servizio Civile Internazionale, l'ARCI e la UISP. Con loro e con tutte le organizzazioni interessate, le associazioni Fiab e Assopace dovranno cercare di capire assieme in cosa possono sostenere la delegazione di ciclisti che attraverserà l'Italia il prossimo settembre.

 Il manifesto degli organizzatori

" Israel has deprived millions of Palestinians of their liberty and property. It has perpetuated a system of gross racial discrimination and inequality. It has systematically incarcerated and tortured thousands of Palestinians, contrary to the rules of international law. It has, in particular, waged a war against a civilian population, in particular children..... Palestine is one of the great moral causes of our time."
Nelson Mandela, 2001


I have always been of the understanding that the "Israeli Occupation" referred to the Occupied Territories , consisted of the West Bank and Gaza that were occupied in 1967 and defined by the UN with the "Green Line".

It is also to be noted that Palestine has been under permanent occupation since the Israelites took the land of Canaan circa 2000BC, followed by the Romans, the Ottoman Empire and the British Mandate.

We believe 100% that any peace must conform to International Law, UN resolutions and The 4th Geneva convention. This would include opposing the murder of both the 800 Israeli and 3000 Palestinians. I note that you make no mention of the murder of 3000 innocent Palestinian civilians.

We have no intention of supporting suicide bombers or organisations that support them, likewise I would hope that the USA and its partners including Great Britain and Italy will stop providing the military support so that the Israeli Defence Force can murder innocent Palestinians.

I would also condemn equally civilian deaths by cruise missiles and B52 bombers.

1. The Saudi peace plan offered peace to Israel from every Arab nation, and recognised Israel 's right to exist, but only in "Israel Proper" that is, not including the West Bank and Gaza - these areas are Palestinian territory and are under occupation by the Israeli Army.

2. We do believe it is possible for Israelis and Palestinians to live in peace, so long as Palestinians are allowed the freedom and independence Israel expects for itself, in their own state of Palestine . We personally believe in the two-state solution, although chances of this are being eroded by the policies of Israel and the building of the wall/fence (which is cutting into Palestinian land and causing further strangulation of the Palestinian people). The demolition of homes on a daily basis in East Jerusalem, the West Bank and Gaza ( only 1% of the homes demolished can be deemed a security threat from tunnels). The routine curfews that are imposed that make studying, work and medical care impossible, and it again should be noted that these curfews were imposed long before the suicide bomber.

3. We are called The Peace Cycle because we support peace. We do not support violence. We do not support the bombing of anyone, Israeli or Palestinian. We abhor a situation where men, women and children are losing their lives as a result of this illegal occupation, and we feel that each act of violence ultimately leads to another act of violence. But we strongly believe that it is the occupation of international recognised Palestine - the West Bank, East Jerusalem and Gaza - which is the root cause of that violence and hatred, like a poison within Israeli as well as Palestinian society.

4. Ultimately we believe that at some point in the future, many years at present but then the Berlin Wall fell very suddenly, Arab and Jewish Israelis will live in peace with the newfound Palestinian state. No walls or barriers as we are fortunate to experience in Europe today 60 years after European turmoil.

I hope this explanation of our ideology will enable your organisation to support us in our endeavours to promote a just peace for everyone who lives in the area.
Best wishes
Brian

brian.thepeacecycle@ntlworld.com