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 Giù le mani da Punta Palascia 

I Cicloamici aderiscono al comitato "giù le mani da Punta Palascia" per bloccare un nefasto progetto di scempio ambientale della Marina Militare

 

Cauto ottimismo

COMUNICATO STAMPA 25.9.2007

Il Comitato giù le mani da Punta Palascìa esprime soddisfazione e cauto ottimismo rispetto al tavolo di confronto avuto con Istituzioni e Genio Militare.

Innanzitutto si è raggiunto un risultato senza precedenti in cui i cittadini e le Associazioni sono stati invitati ad un tavolo di confronto istituzionale che ha discusso di procedimento e di merito.

Un successo della Democrazia partecipata dal basso. In secondo luogo si è registrata l'unanimità tra cittadini, Associazioni e Istituzioni (che hanno avuto il mandato in alcuni casi dall'unanimità dei Consiglieri) nell'esprimere la contrarietà rispetto ad un progetto che così come concepito non tiene conto del grande valore paesaggistico ed anche dell'alto valore culturale, storico e simbolico del luogo, nonchè del sentimento che lega l'intera popolazione, fin dalla preistoria a Punta Palascìa.

L'ottimismo deriva anche dal fatto che il Genio Militare abbia portato al tavolo un progetto già modificato e ridimensionato e che si sia impegnato, su sollecitazione delle parti, ad un'ulteriore revisione.

Per tale ragione è stato convocato un secondo tavolo a metà novembre che sarà preceduto da un tavolo tecnico.

Il Comitato porta a casa anche un primo risultato che è l'impegno, per ora solo verbale, a smantellare il traliccio ora esistente alto più di undici metri e che lo stesso Gen. Resce ha giudicato altamente impattante. Il Comitato condivide le parole della Sottosegretaria Laura Marchetti con le quali definisce quel luogo una Cattedrale alla Cultura, alla bellezza del Paesaggio, alla storia e al sentimento popolare; condivide le parole del Sen. Pellegrino che ha richiamato l'attenzione sulla immodificabilità dei luoghi sottoposti a vincoli non solo paesaggistici; condivide la puntualizzazione dell'Ass. Regionale Barbanente e del Dott. Cosentino (Dirigente del Ministero dell'Ambiente) che hanno richiamato l'attenzione sulla necessità di riesaminare il merito del progetto nelle sedi procedimentali, per contemperare il principio della Difesa Nazionale con gli altrettanto importanti diritti costituzionali del paesaggio, dell'Ambiente, del Patrimonio storico e culturale

Il Comitato Giù le Mani da Punta Palascìa ha concluso il suo intervento chiedendo al Genio Militare ed alle Istituzioni di studiare tutte le possibilità affinché l'intera opera non sia realizzata in quel sito.

Il portavoce del Comitato Valentina Stamerra

 

SABATO 15 settembre ORE 17,00

Corteo in barca e in bici

COMUNICATO STAMPA 31.8.2007

Si moltiplicano le adesioni

Dopo la mobilitazione popolare di cittadini, associazioni e partiti politici che ha dato vita al Comitato Giù le mani da Punta Palascìa e alla grande manifestazione del 18 agosto cui hanno partecipato oltre 3.000 persone, il Comitato continua la sua battaglia per la difesa del territorio di Punta Palascìa e per impedire lo scempio che si perpetrerebbe con l’ampliamento della base della Marina Militare.

Si sono moltiplicate le adesioni di cittadini, associazioni, uomini di cultura e politici all’appello per proteggere quel tratto di costa che si spinge a est per incontrare ed accogliere i popoli e le culture del mediterraneo, divenendo un ponte simbolo di scambio e contaminazione e per porre un netto rifiuto all’orribile progetto di cemento che la Marina Militare definisce “sistema antiintrusione”.

Il Ministero dell'Ambiente in campo

Come concordato con il sottosegretario del Ministero dell’Ambiente Laura Marchetti, intervenuta alla manifestazione per difendere l’alto valore paesaggistico e simbolico del luogo e del faro di Punta Palascìa, il prossimo 10 settembre la Marina Militare Italiana è stata invitata dal Ministero dell’Ambiente ad un tavolo informale di consultazione insieme ai rappresentanti del Comitato e al Sindaco di Otranto, tavolo finalizzato a ridiscutere l’intera decisione di collocare lì le nuove strutture militari. Il fronte dell’opposizione allo scellerato progetto della Marina si allarga ulteriormente.

Dopo l’appoggio del Ministero dell’Ambiente, la richiesta di chiarimenti alla Marina da parte della Regione Puglia, le dichiarazioni del Presidente della Provincia Pellegrino di ferma opposizione al progetto, il Comitato sta invitando tutti i Comuni salentini a sposare ufficialmente con delibera del Consiglio comunale la battaglia di civiltà a difesa della Palascìa.

La partecipazione dei comuni salentini

Il Comune di Melpignano, unica amministrazione locale presente alla manifestazione del 18 agosto nella persona del sindaco Sergio Blasi, ha già previsto, per il primo consiglio comunale di settembre, l’approvazione di una delibera consigliare per l’adesione ufficiale del Comune di Melpignano al Comitato giù le mani da Punta Palascìa. Il Capogruppo Consigliare di “Uggiano Cambia” ha predisposto un ordine del giorno al prossimo Consiglio di Uggiano La Chiesa perché l’amministrazione sostenga la battaglia intrapresa dal Comitato. Hanno dimostrato il loro interesse alla difesa di Punta Palascìa anche i Comuni di Nardò, Casarano, Parabita e Collepasso.

Obiettivo del Comitato è quello di sensibilizzare tutta la popolazione sull’importanza della salvaguardia di Punta Palascìa, del territorio tutto e del rispetto delle norme a difesa dei vincoli paesaggistici, che, ricordiamolo, sono stati violati dalla Marina con l’apertura del cantiere e l’inizio dei lavori senza le necessarie autorizzazioni.

La manifestazione del 15

A questo fine il Comitato lancia l’invito a tutti i cittadini per sabato 15 settembre alla Palascìa alle ore 15:00 ad unirsi o ad assistere al corteo in barca dal Porto di Otranto al Faro ed in bici dalla stazione di Otranto al Faro per ripetere ancora una volta “Palascìa Arca di Pace e non arco di guerra”. Si raccoglieranno, infine, altre firme il giorno 2 settembre a Lecce, presso il Castello Carlo V, in occasione della presenza del Padre Comboniano Alex Zanotelli dalle 18:00 in avanti ed il 9 di settembre dalle 17:00 in avanti ad Otranto presso i giardini pubblici.

 

SABATO 18 AGOSTO DALLE ORE 17,30 IN POI

GIU’ LE MANI DA PUNTA PALASCIA

MANIFESTAZIONE/CONCERTI MOSTRE/VIDEO/ FOTO

I cicloamici insieme a tutti gli amanti del Salento sono in allarme e fibrillazione: la Marina Militare ha intenzione di ampliare la base militare presso Punta Palascìa, il punto più a Est d’ Italia, di grande valore paesaggistico e da sempre simbolo di una terra aperta all’accoglienza e alla convivenza tra popoli.

Palascìa è una zona vincolata e qualsiasi intervento, anche militare, è soggetto alle leggi di tutela del paesaggio; questo perché la nostra Costituzione assegna al paesaggio (art.9) un valore fondamentale non subalterno a quello della sicurezza nazionale (art.52)

Per fermare il nefasto progetto della marina si è formato il comitato “Giù le mani da Punta Palascia”

Il comitato chiama a raccolta gli ambientalisti mediante una manifestazione articolata sabato 18 agosto che sarà prolungata dai cicloamici a domenica 19

In occasione della giornata di lotta e sensibilizzazione i Cicloamici organizzano una escursione con arrivo al faro di Punta Palascia dopo aver percorso le belle stradine nei dintorni di Otranto. Valle dell’Idro, la Sorgente degli Inglesi, un tuffo al mare in località Orte con visita alla cava di Bauxite. Partecipazione alla serata musicale presso il SUD EST DIVING Baia delle Orte.

Nel 2006 a questo meraviglioso percorso dei cicloamici tra Otranto e Badisco fu dedicato un servizio della trasmissione di RAI 1 “Sabato  Domenica e ..”

Scheda percorso

Diverse sono le possibilità di partecipazione, partire in treno FSE da Lecce Sabato mattina (ore 8.00 ) e raggiungere Otranto per l’escursione dopo di che partecipazione alla manifestazione , pernottamento in tenda nei boschetti a Orte e rientro in bici Domenica 19 da Otranto a Lecce ( 45km) .

Oppure arrivo a Otranto in auto+bici al seguito, escursione come prima e ripartenza in serata per rientro in auto alla propria residenza.

Raduno ore 10.30 ad Otranto alla sede Circolo della Vela c/o porto di Otranto. Oppure ore 8.00 stazione di Lecce .

Info e prenotazione del posto in treno( max 12 posti): Enrico Melissano enonsidice@yahoo.it 3494565497, oppure Paolo Toma caroppo_toma@yahoo.it 3346494536

Raduno e iscrizione: Lecce, Stazione Ferroviaria  ore 8:00 oppure Circolo della vela Porto di Otranto ore 10.30; 

Percorso: 35 km.asfalto/sterrato; Difficoltà: facile; Assicurazione : 2 €; Dotazioni: dotazioni standard per combattere eventuali forature e caldo;

Altri eventi calendarizzati: SABATO 18 AGOSTO ore 17,30 presso il faro di Punta Palascia (litoranea Otranto/S.Maria di Leuca) ore 21,00 presso il SUD EST DIVING Baia delle Orte Gruppi musicali che hanno aderito e suoneranno I Venerdì 17 – Les Troublesamour – Punto Est Ensemble – Giuseppe Di Gennaro and Band Jam Sessione finale – DJ Set Chiara Spata Special Guest: Albania Hotel Cesare Dell’Anna e 11/8 record

IMPORTANTE : PRENOTAZIONE FINO AD UN MASSIMO DI 12 POSTI ENTRO IL 16 AGOSTO ORE 14

 

 

SABATO 18 AGOSTO DALLE ORE 17,30 IN POI

GIU’ LE MANI DA PUNTA PALASCIA

MANIFESTAZIONE/CONCERTI MOSTRE/VIDEO/ FOTO

 

La Marina Militare ha intenzione di ampliare la base militare presso Punta Palascìa, il punto più a Est d’ Italia, di grande valore paesaggistico e da sempre simbolo di una terra aperta all’accoglienza e alla convivenza tra popoli.

Palascìa è una zona vincolata e qualsiasi intervento, anche militare, è soggetto alle leggi di tutela del paesaggio; questo perché la nostra Costituzione assegna al paesaggio (art.9) un valore fondamentale non subalterno a quello della sicurezza nazionale (art.52)

DICIAMO UN NETTO NO A QUESTO PROGETTO!

Alla nostra terra serve un altro modello di sviluppo basato sulla salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente, sulla valorizzazione dei beni comuni e delle risorse naturali. Vogliamo che Otranto sia “ARCA DI PACE” e non “ARCO DI GUERRA”

SABATO 18 AGOSTO ore 17,30

presso il faro di Punta Palascia (litoranea Otranto/S.Maria di Leuca)

ore 21,00 presso il SUD EST DIVING Baia delle Orte Gruppi musicali che hanno aderito e suoneranno I Venerdì 17 – Les Troublesamour – Punto Est Ensemble – Giuseppe Di Gennaro and Band Jam Sessione finale – DJ Set Chiara Spata

 Special Guest: Albania Hotel Cesare Dell’Anna e 11/8 record

Hanno aderito al Comitato:

Giuristi Democratici, Comitato Giù le mani dalle coste, Coppula Tisa, Gruppo speleologico ‘Ndronico, NaeMi Forum Donne Native e Migranti, Salentini uniti con Beppe Grillo, Coordinamento Salentino contro la Guerra e le basi militari, Manifatture Cnos, Arci Terra Rossa, Comitato contro Eolico, Accademia Kronos, Verdi Lecce-Tricase, Rifondazione Comunista, PdCI, Uisp Regionale, Cicloamici FIAB, WWF Lecce, Biblioteca di Sarajevo, Salento Soccorso, Osservatorio ‘Massari’, Sinistra democratica, Fondo Verri, Arci Liberi Cantieri-Muro Leccese, Salento in Vela, Camera a Sud

 

 .

 

Il fatto

La Marina Militare Italiana intende iniziare i lavori per lo sfregio permanente di uno dei luoghi più belli della nostra costa: Punta Palacia a Otranto.

La marina intende edificare due torri di 11 metri, alloggi per il personale militare, un garage per i mezzi, nonchè lristrutturare gli edifici esistenti.

E' stata indetta una conferenza di servizi cui parteciperà anche la Regione, il Comune di Otranto e l'Ufficio che si occupa dei parchi, nell'ambito della quale si deciderà se e come realizzare le opere. La notizia è nel sito del Comune di Otranto www.comune.otranto.le.it .

LA COSTA DA OTRANTO A LEUCA

La costa tra Santa Maria di Leuca ed Otranto costituisce per moltissime ragioni un ambiente assolutamente unico: per la sua struttura geologica, con le alte falesie dolomitiche per le migliaia di cavità di origine carsica, per i numerosi endemismi botanici. Tante testimonianze dimostrano univocamente un eccezionale e millenario rapporto di queste terre con il Mediterraneo e con tutti i popoli che nei secoli lo hanno frequentato. La ricchezza e la varietà dei segni presenti hanno indotto ad individuare quest'area (da Punta Faci ad Otranto fino a Torre Marchiello, poco oltre Santa Maria di Leuca) come una delle nuove aree protette della Regione Puglia, ai sensi della legge regionale 19 del 1997.

 

 

 

Foto: Sul dune di bauxite i cicloamici danno libero sfogo al bambino che c'è in loro.

 

Il faro di Punta Palascia

 anche detto di Capo D'Otranto in passato considerato il punto di divisione tra lo ionio e l'adriatico. Il nome Palascia deriverebbe da quello di una vecchia torre (di cui non rimane traccia) e a sua volta la torre prendeva il suo nome da un santo albanese.

L'antico faro fu eretto nel 1867. Fino ai primi anni '60 il Faro della Palascia era alimentato ancora a petrolio ed emanava un raggio luminoso esteso per 9 km sul Canale d'Otranto; successivamente arrivò l'elettricità e si costruì una nuova residenza per le tre famiglie degli addetti al funzionamento del faro; oggi il vecchio faro è stato sostituito da un fanale a cellula solare, diventando a tutti gli effetti un interessante esempio di archeologia industriale.

 

Foto: I cicloamici fanno merenda e riposano sul capo di capo d'Otranto. La propaggine più a Oriente d'Italia. 70Km dall'Albania, intorno ancora tanti i vestiti disseminati dagli immigrati clandestini che li gettano bagnati per mettere addosso quelli asciutti.

 

Foto: Veduta di piana dell'Orte con il faro di Capo D'Otranto sullo sfondo

 

Foto: Pittoresca e spettacolare la ripida discesa sterrata che conduce verso il faro

Torre del Serpe: simbolo di Otranto

A torre del Serpe è legata una leggenda: si narra che di notte un gigantesco serpente giungendo dal mare si arrampicasse sull'esterno della torre per bere l'olio che alimentava la fiamma del faro. Oggi torre del Serpe, di cui resta solo una sezione verticale, è, con il serpente avvolto attorno, il simbolo di Otranto.

 

Cava di Bauxite

La formazione delle bauxiti è il risultato dell'alterazione delle rocce calcaree ad opera degli agenti atmosferici: dopo il processo di dissoluzione del carbonato di calcio ad opera delle acque meteoriche ricche di anidride carbonica, i minerali residuali, trasformabili in ossidi e idrossidi di ferro e alluminio, vengono trasportati dalle acque meteoriche e accumulati nelle depressioni del terreno. In genere un deposito bauxitico si presenta sotto forma di aggregato di consistenza litica nel quale si trovano sparse delle pisoliti, ovvero dei noduli di forma tondeggiante, la cui forma sarebbe dovuta al trasporto subito. Il colore della bauxite è in genere rosso cupo con irregolari macchie biancastre.  

Fu scoperta negli anni '40 e l'estrazione si sviluppò negli anni '60 fino al 1976, quando l'attività fu chiusa; i minerali estratti dal porto di Otranto partivano alla volta di Porto Marghera, dove venivano lavorati per produrre alluminio. Sul fondo della cava, di circa 100 metri di diametro e 25 di profondità, la presenza di una falda freatica superficiale ha originato un piccolo lago, colonizzato da numerose piante acquatiche e punto di riferimento per numerose specie animali, interessante esempio di rinaturalizzazione spontanea del territorio e di connubio tra testimonianze del lavoro dell'uomo e ambiente naturale.

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Torre S. Emiliano

Era una torre non armata e svolgeva una funzione di avvistamento e di sentinella, attraverso l'utilizzo di una serie codificata di segnali (con il fuoco o con il fumo, ma anche di tipo sonoro, attraverso corni e campane). In genere le torri denominate con nomi di santo testimoniano l'esistenza, nelle loro immediate vicinanze, di una chiesetta o di un casale omonimo: ed è il caso pure della torre di Santo Emiliano, sorta in prossimità del luogo dove esisteva una grancia del monastero basiliano di S.Nicola di Casole.

 

Foto: I moti vorticosi delle acque sono capaci di erodere pietre in forma di cavità o perfettamente sferica.

 

 

Foto: scogli a Torre S. Emiliano