Sabato 11 ottobre, in bici alla scoperta delle terme romane di Malvindi
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Presentazione
Per la festa dell’Appia Day. sabato 11 ottobre la proposta dei Cicloamici FIAB Mesagne in collaborazione con l’Istituto secondario superiore Epifanio Ferdinando, il Comune di Mesagne e la rete di associazioni Appia Unesco è di ripercorrere in bici antiche strade alla scoperta del patrimonio storico e archeologico di grande rilevanza: le Terme Romane a Malvindi, la Chiesa di San Pietro di Crepacore, il Parco Archeologico di Muro Tenente.
La cicloescursione domenicale è una occasione per ritrovarsi all’aria aperta, fare sport, cultura, socializzare e stabilire un dialogo intergenerazionale. Tutto insieme e in modo ecosostenibile. Raggiunte le terme, l’archeologo Christian Napolitano sarà la guida che ci introdurrà l’impianto termale. Dopo la visita un gradito saluto e rinfresco all’azienda agricola “Le corti di Malvindi”, poco lontana dal sito archeologico. Ai primi cento partecipanti sarà data in dono una maglietta tecnica serigrafata con i simboli di Appia Day.



Il programma dell’escursione in bici
Ore 8:45 raduno, ore 9,00 partenza: Piazza commestibili Mesagne.
Indicazioni da Google Maps del luogo di incontro https://maps.app.goo.gl/jivzko2X6siEu8cA8

Percorso:
Itinerario facilissimo (20km) o facile (35Km) e pianeggiante di circa 35Km per strade asfaltate e sterrate. Pedalata tranquilla e affascinante per assaporare la bellezza dell’agro di Mesagne e dei comuni limitrofi tra vigneti e uliveti antiche masserie e costruzioni a secco ed i siti archeologici di Malvindi, San Pietro di Crepacore e Muro Tenente lungo l’antico itinerario del limitone dei greci.
Itinerario facilissimo: Itinerario di 20 Km andata e ritorno Mesagne – Malvindi, visita alla masseria le Corti di Malvindi, piccola degustazione e rientro a Mesagne per ora braciola.
Rientro: per le ore 13 a Mesagne. La fatidica ora della braciola.
Info e capogita: Antonio Licciulli 3333744725
Iscrizione alla gita
Richiediamo cortesemente ai partecipanti di prenotarsi all’evento mediante il modulo online linkato sotto. La partecipazione all’evento è gratuita. Ricordiamo che da ottobre è possibile iscriversi o rinnovare l’associazione che sarà valida per tutto il 2026 e che sono in vendita le magliette tecniche disegnate da Alberto Marescotti. L’associazione accetta contributi liberi
Le terme di Malvindi
L’archeologo Ivan Ferrari, sulla base di elementi inerenti le dimensioni dell’intera struttura e la sua ubicazione in una zona rurale, ipotizza una doppia possibilità. Ovvero che le terme fossero inserite in una opulenta villa romana oppure il possibile utilizzo pubblico del complesso termale del III IV secolo, come punto di riferimento e di sosta (mansio o mutatio) lungo l’asse viario che collegava i centri antichi di Oria e di Otranto ovvero la via ad Lippium o Limitone dei Greci.
L’impianto termale romano di Malvindi sorge lungo la direttrice viaria del limitone dei Greci e rappresenta uno degli impianti termali romani meglio conservati nel Salento. La sua collocazione si concilia anche con la presenza di una sorgente in corrisponenza di un canale messo in comunicazione con acque affioranti da falde freatiche. Con lo scavo operato nei primi anni ’80 sono stati individuati un calidarium, la sala dei bagni in acqua calda e dei bagni di vapore – riscaldata con un sistema di risalita del calore da un impianto posto sotto il pavimento tenuto dal basso dai suspensurae, il tepidarium – la sala destinata ai bagni in acqua tiepida, e il frigidarium – camera adibita ai bagni con acqua fredda – dove sono stati rinvenuti i resti di una vasca.
Un altro vano, utilizzato prima come ambiente riscaldato, venne successivamente destinato ad ambiente di servizio.
La pavimentazione musiva del tepidarium, un mosaico costituito da tessere calcaree bianche e nere e da una decorazione centrale in marmo lunense è conservata nel museo di Mesagne. Per il tappeto musivo, le caratteristiche tecniche e decorative rimandano al III secolo d. C.,

Nella foto sopra la Planimetria dell’impianto termale ricostruita dal ricercatore Ivan Ferrari del CNR IBAM (Lecce)
La via ad Lippium ed il limitone dei Greci
La storica Silvia Marchi ha trovato in un atto rogatorio del 1187, relativo ad una controversia sulla delimitazione di terreni in contrada Monticello, la citazione “que venit ab Oria et ducit Lippium” ovvero il riferimento alla strada per Lecce lungo l’attuale SP51 Oria Cellino. L’itinerario è stato anche denominato “Limitone dei greci” con il riferimento alla linea difensiva dei territorio bizantini durante l’espansione Longobarda. La via era già importante in età imperiale, per collegare Roma agli insediamenti romani in Salento e poi al porto di Otranto come suggeriscono i siti archeologici collocati sulla sua direttrice: Terme Romane, San Miserino, San Pietro di Crepacore, Madonna dell’Alto.
La Chiesa di San Pietro di Crepacore

L’edificio potrebbe risalire al periodo tra VI e VII secolo ma sarebbe stato costruito reimpiegando i resti di una villa romana e megaliti di periodo messapico. La facciata dell’edificio è caratterizzata da un portale con arco a tutto sesto sorretto da due rozze colonne; sul retro è presente una bassa abside, scandita da due lesene molto semplici e una bifora che consente l’illuminazione degli ambienti interni. L’interno è diviso in tre navate delimitate da colonne con fusti ellenistici di reimpiego, provenienti da costruzioni di epoca romana, che sorreggono bassi archi a tutto sesto. La navata centrale è coperta da due basse cupole poste in asse, appoggiate su alti tamburi. Piccole monofore sono presenti nelle parti superiori delle pareti di ambito. Le navate laterali sono caratterizzate da rozze semi-volte rampanti. La chiesa poggia sui resti di piccole abitazioni con muretti a secco del II-III secolo a.C. Sulle pareti interne sono presenti pregevoli affreschi collegabili a due distinti filoni culturali: l’arte longobardo-beneventana nella prima campata e quella bizantina nella seconda campata e sulle pareti dell’abside. Lungo il bordo inferiore di quest’ultima, è stata recentemente scoperta un’iscrizione dedicatoria in greco: “Questo tempio è stato edificato per la remissione dei peccati del servo di Dio… e della sua consorte Veneria e dei loro figli. Amen”. Intorno alla chiesa è stata messa alla luce una necropoli che è stata datata all’VII secolo d.C. Tale datazione consente di ipotizzare la prima costruzione della chiesa allo stesso periodo.
Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Pietro_a_Crepacore Foto Antonio Licciulli






Le foto sull’itinerario
Programma Appia Day a Mesagne

Gli itinerari cicloturistici nel biciplan di Mesagne
I Cicloamici propongono all’amministrazione Comunale di Mesagne di associare l’opera di riqualificazione del cammino della Appia regina viarum e di Muro Tenente alle altre strade di campagna che rappresentano una rete di itinerari ricreativi, naturalistici, storici. Molti di questi itinerari furono realizzati con segnaletica cicloturistica nel 2006 dalla giunta Sconosciuto con un finanziamento regionale. Un opera allora pionieristica che ritorna oggi di grande attualità dopo la riscoperta su scala regionale dei cammini (Appia Don Tonino, Via Materana) e degli itinerari cicloturistici (Eurovelo 5). La rete delle “Vie Verdi” è stata ripresa e citata nel piano della Mobilità ciclistica e moderazione del traffico” sviluppato nel 2017 . Diventa di grande rilevanza per la cittadina già capitale regionale della cultura, tutelare e valorizzare il patrimonio di strade luoghi di cui il territorio cittadino è disseminato. Gli organizzatori sottolineano infine l’urgenza di pianificare un intervento di consolidamento, messa in sicurezza e un progetto di fruibilità del sito archeologico di Malvindi.

Percorso Giallo: la Via Appia (prolungabile fino a Oria) Si descrive come esempio la realizzazione e descrizione di uno degli itinerari segnalati. Si tratta di una pista ciclabile extraurbana su un percorso facile, risultante per la quasi totalità in un sentiero sterrato nella tranquilla campagna mesagnese immerso tra olivi, querce e viti. Secondo alcuni storici questo antico sentiero sterrato potrebbe coincidere almeno in alcuni punti con il tracciato dell’antica via Appia e che collega Mesagne all’area archeologica di Muro Tenente e continuando porta diritti a Oria già antica città Messapica. Il tragitto sarà caratterizzato dai seguenti principi base: continuità di percorso, senza soluzioni di continuità, salvo brevi e sicuri attraversamenti, sicurezza, facilità d’uso.
Percorso verde: via messapica Questo percorso coincide per la metà situata a Ovest con un’antica via Messapica che collegava le due città di Muro Tenente e Muro Maurizio. Su questo tracciato vi sono diversi rinvenimenti sia di epoca messapica che romana. Si tratta di una strada in parte sterrata e in parte asfaltata.

Percorso rosa: via meridiana Un bel percorso tra gli ulivi direzione Sud da Mesagne consente di raggiungere il sito archeologico di San Pietro di Crepacuore dove è possibile visitare una delle più belle chiese bizantine della provincia di Brindisi, vi sono inoltre i resti di un’antica villa romana. Dal prolungamento a Ovest del percorso Rosa è possibile raggiungere Oria in tutta tranquillità passando da antiche e belle Masserie (san Domenico, San Giovanni lo Pariete).
Percorso azzurro: Cellino ciclabile Un percorso tranquillo quasi del tutto asfaltato dal prolungamento del quale si raggiunge Cellino San Marco passando da Masseria Curtipitrizzi.

Percorso viola: via bizantina E’ il percorso che consente di raggiungere “il limitone dei greci” la strada più importante in periodo bizantino ricchissima di testimonianze storiche: terme romane, chiesa di San Misurino, San Pietro di Crepacuore, Masseria la Cattiva.

https://www.cicloamici.it/progettomesagnebici.pdf
La locandina di tutti gli eventi appia day




































