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Dialogo tra un impegnato e un non so

 
 

 

La signura leta

Veterimario, in una lettera poetica e accorata contesta l'impegno politico ed ecologista del ciclocaporedattore

"la signura leta" un romanzo di antonio trinchera che mi ha regalato il vate, mi ha letteralmente sconvolto. fin da bambino il racconto di mio nonno, sul leggendario e sicuramente il  più noto dei fantasmi di Mesagne, era impostato in altro luogo e in altro modo, ma con molti sillogismi. la svolta del dramma raccontato nel romanzo mi ha lasciato di stucco, anche per la precisione dei riferimenti storici e dei personaggi avvolti nel mistero fin o all'ultimo capitolo. Non svelerò altro per chi volesse leggere il libro, ma quante volte siamo passati davanti a quella masseria lu mucchio, e avvertito un qualcosa di strano oltre quelle mura?. forse anche per l'altezza delle stesse, che ci impedivano una visuale completa della struttura, e quante volte nel dire "però bella....." siamo rimasti con uno strano senso di tristezza.

sono queste le emozioni di noi coperchietti.

volare sulle ruote e riscoprire mura che parlano, strade antiche e silenziose, interotte solo dai nostri fiatoni, che lasciano immaginare antichi tratturi di soldati di ladri mercanti e prostitute.

siamo come spiriti liberi vaganti nelle campagne, in cerca di emozioni che gli schiavi delle auto non posso rivivere. abbandonarsi ai "divieto d'accesso", fermarsi ad ammirare colori e forme, inventarsi storie, innalzare acuti in salita, e danzare liberi sulla riva del mare.

questi spiriti liberi non appartengono a nessuno, non possono essere catalogati e nè censiti, non appartengono a movimenti o a associazioni, esistono e basta.

e tu antonio la nostra guida spirituale ora ci tradisci.

tu che affermi con nota storica, che l'appia da mesagne a latiano è lunga trentacinque kilometri, tu tradisci noi tutti in nome della politica del verde e delle assicurazioni e delle trappole.

ritorna te stesso.

Foto: Veterimario eternamente alle prese con il suo cellulare

 

 

Ovvia, per chi lo conosce, la risposta di cicloantonio: poche idee ma fisse. Ma anche scuse e mea culpa

Caro Mario,

.. e se una domenica noi si passasse davanti a Masseria Lu Mucchio e non la si trovasse più perchè spianata per fare "terra pi ciciri"? Cosa ne sarebbe delle tue impressioni delle tue suggestioni e dei misteri avvolti nel romanzo di Trinchera che il vate ti regalò?

Quante volte abbiamo dovuto tristemente constatare la distruzione e il degrado di masserie e luoghi. Partemio, Viscigli, La Vergine, Notarpanaro, Boschetto Preti ... sono posti che, chianca dopo chianca, tegola dopo tegola, albero dopo albero, stanno scomparendo per l'ingordigia della gente ed il silenzio di chi ci passa accanto con indifferenza, sia esso spirito imprigionato che libero.

E' dal 1995 che con una certa continuità e con tanti amici andiamo vagando e pedalando per campagne. Si può immaginare con quanta tristezza abbiamo dovuto constatare la sparizione dell'intero pavimento a chianche di Partemio e di tutti i suoi decori architettonici. La Maaseria la Vergine, spogliata delle sue colonne e dei suoi fregi. Domenica scorsa abbiamo trovato a Viscigli uno spettacolo triste: querce abbattute, case saccheggiate.

Sono uno spirito libero, vagante per le campagne che crede di provare intense emozioni e che vuole condividere tali emozioni con chi gli pedala affianco e con chi vorrà pedalare con e senza di me tra un mese tra uno  dieci cento anni per le stesse strade e gli stessi luoghi. Provo gioia e contentezza a mirare colori e forme, albe e tramonti, a piangere salite e godere di discese. Ma mi sentirei egoista e infelice solo a pensare che tutto questo è per me, solo per me e peggio per gli altri che rimangono chiusi ermeticamente in casa e nell'automobile. E peggio per gli altri se tra un anno visitando gli stessi posti troveranno solo distruzione e immondizia.

Sei stato e sei scout, non devo insegnarti niente sul rispetto della natura. Ma arriva un momento in cui ti viene di urlare tutta la rabbia e di chiedere la solidarietà degli altri per affrontare a muso duro una questione che ti sta a cuore. Quando ho sentito di dovermi impegnare, ho fatto le mie scelte e mi sono addossato le mie responsabilità pagando di persona i miei errori e talvolta la fiducia accordata alle persone. Non ho più la forza e l'entusiasmo di 10 anni fa, nemmeno sotto tortura mi metterò alla guida di un esercito di ciclosoldati o di minatori. Semplicemente e per la forza che sento e per le idee che mi vengono, mi sforzo di dare piccole testimonianze e contributi: "Mesagne città vivibile a piedi e in bicicletta", "Cicloweb"  "domeniche cicloecologiche" sono proposte e concetti che cerco di portare avanti con il poco tempo e quel fondo di entusiasmo giovanile che mi rimane.

Una cosa forse devo precisare così che tu e altri non dovete sentirvi traditi. E forse qui io ho commesso un errore essendo stato ambiguo e comunque non esplicito, provando a fare un unico calderone del mio impegno e dell'allegro ciclogruppolibertario. Mi impegno e mi schiero per le cose in cui credo ("poche ma fisse", diceva De Andrè)  e lo faccio solo a nome mio e di chi esplicitamente dichiara di volersi impegnare e schierare insieme a me. Non chiedo, non pretendo e non voglio mettere nessun marchio al nostro stare insieme. Per cui lo affermo qui esplicitamente: non arruolerò nessun "coperchietto". Nessun coperchietto si vedrà appuntata la didascalia "minatore" al sottomento. Nessuno spirito libero verrà censito, catalogato, costretto in associazioni e partiti. Chi vorrà impegnarsi dovrà dirlo a farlo assumendosene tutte le libertà e responsabilità conseguenti. Per come e quanto ognuno vorrà impegnarsi, dovrà trovare pesi e misure dentro se stesso scegliendosi marchio sigla associazione o partito. Niente politica, niente verde, niente trappole, niente assicurazione ciascuno faccia le sue scelte e agisca di conseguenza. Credo che le mie scelte siano nette, esplicite e datate (non dell'ultima ora), nero su bianco (cfr. lettera aperta) in documenti e discorsi pubblici.

Ciò detto qui ammetto, egoisticamente, che provo una gran contentezza quando ce ne andiamo insieme cantando, ansimando, immaginando, inventando, sbeffeggiando gli automobilisti (cha anche noi siamo). Qui ammetto che rari sono stati i momenti in cui ho provato gioia paragonabile al vissuto del nostro ciclogruppolibertario. Mi incazzarei io stesso e con me stesso se la magia del nostro ciclogruppo andasse infranta per contrapposizioni ideologiche.

Una cosa ti prometto qualunque siano le mie e le tue scelte, dovunque vorrà orientarsi il tuo e il mio impegno: guerra o pace, cani o gatti, buoi, pecore, lupetti e coccinelle. Il mio impegno sarà sempre il massimo a tenere viva la nostra amicizia e simpatia.

con affetto

cicloantonio

 

Foto: veterimario e cicloantonio