Homepage

Appuntamenti

Vie verdi

Itinerari

Finestre

Scriveteci Archivio

Area soci

Link 

 Rifiuti di Puglia

Dossier 

Puglia

 

sommario I luoghi dello sconforto

Il colore dei rifiuti

La Vandea dei rifiuti

Nelle viscere della terra

Puglia e ecomafie

I comuni devono ripulire

Le nostre proposte

Lettera FIAB al governatore

La letterra di Butterfield

Vieste, parco Nazionale del Gargano

Il pulo di Altamura

Pista ciclabila a Brindisi

Latiano

Mesagne

Novoli

Torre S. Susanna

Lettera aperta a Niki Vendola

.

lettera aperta di FIAB Puglia

lettera aperta di Butterfield & Robinson

lettera aperta di Aruotalibera Pordenone

La lettera a Niki Vendola

la bozza di lettera in discussione tra le associazioni FIAB Puglia con la quale si intende denunciare al nuovo governatore e ai mezzi di stampa la terribile situazione dei rifiuti dispersi per le strade secondarie di Puglia

Caro Governatore della Regione Puglia

Noi del coordinamento della Associazioni FIAB di Puglia ci rivolgiamo e Lei e ai nuovi amministratori della Regione fiduciosi di trovare sensibilità e attenzione verso le istanze per un risanamento ambientale del nostro territorio ed in particolare della fitta rete di strade secondarie e del territorio da essa solcato e segnato.

La nostra identità di cicoecologisti ci rende utenti lenti e attenti di questa rete viaria e addolorati osservatori dello stato ambientale del territorio solcato da questa rete. Il nostro impegno in questa denuncia è sostenuto da altre organizzazioni di cicloecologisti come attestano le lettere allegate a questo manifesto. Il comune sentire che ci porta a sottoscrivere questo manifesto, nasce dalla diretta osservazione di un sistema territorio gravemente offeso e compromesso.

La nostra regione è vittima dei comportamenti scellerati di una moltitudine di concittadini che depositano rifiuti e immondizie di ogni genere lungo le strade e nelle campagne. Conseguenza delle migliaia di discariche abusive cosparse in maniera pressoché uniforme in tutta la regione è un degrado ambientale e paesaggistico impressionante.

Denunciamo la negligenza e la colpevole incuria delle amministrazioni locali e della precedente amministrazione regionale che nonostante 10 anni di commissariamento ha restituito un territorio sempre più degradato e compromesso: Rifiuti e discariche a ricoprire il 60% delle cavità naturali.Rifiuti e discariche ai margini delle strade secondarie, dei tratturi, delle strade vicinali e comunali. Rifiuti e discariche ad oscurare e deturpare sentieri naturalistici e storici

Riteniamo che il danno ecologico sia anche un danno all’economia e al turismo in quanto il degrado paesaggistico rende impossibile la fruizione turistica del territorio. Ci chiediamo quali risultati può dare una politica di promozione del turismo basato sullo slogan “Puglia , dove la natura  è colore” quando i visitatori della nostra regione porteranno a casa il ricordo del colore dei rifiuti e delle discariche disseminate nel territorio.

Ci chiediamo con quale coraggio si possono elogiare e promuovere al turista le nostre risorse naturali e archeologiche quando queste risultano sistematicamente violate ( come documentato dai nostri reportage su Internet dedicati al Pulo di Altamura, al percorso della Civiltà rupestre presso la riserva Naturale di Torre Guaceto, sulle tante masserie abbandonate, spogliate e invase dai cumuli di rifiuti).

Esortiamo la nuova amministrazione regionale a considerare il risanamento ambientale tra le sue priorità attuando efficaci azioni di ripristino e prevenzione

Chiediamo più esplicitamente di:

Prevenire con campagne di informazione e sensibilizzazione finalizzate ad accrescere la maturità e il senso civico dei cittadini e degli amministratori locali. Introdurre incentivi educare alla differenziazione dei rifiuti e al loro smaltimento intelligente. Formare e mettere in servizio le Guardie Ecologiche Volontarie

Gestire la raccolta dei rifiuti solidi urbani come un paese civile. Solo il 3% dei rifiuti prodotti nella regione sono differenziati e riciclati, il restante 97% è destinato a riempire discariche strade e cavità naturali e ad alimentare i proventi delle ecomafie

Dissuadere chi sparge illegalmente rifiuti mediante controlli periodici e sistematici e l’utilizzo di segnaletica e avvisi, spiegare e incentivare le modalità di conferimento degli inerti, dei rifiuti speciali (eternit) e dei grandi elettrodomestici.

Perseguire tramite gli uffici legali regionali e con denunce ai prefetti, gli atteggiamenti omertosi degli amministratori locali che consegnano il territorio urbano ed extraurbano ai vandali e perpetuano l’illegalità lasciando ingrandire le discariche abusive che così si trasformano in masse tumorali devastanti

Risanare investendo pubbliche risorse per smantellare le discariche abusive. Lo stato attuale di molte contrade richiede determinati e massicci interventi e notevoli risorse umane e finanziarie. La regione può incentivare l’impiego di lavori socialmente utili e favorire le imprese del terzo settore perché diventino artefici del risanamento delle aree inquinate

Valorizzare e tutelare la rete viaria secondaria regionale adottandola come reale risorsa per un turismo sostenibile. La rete viaria secondaria regionale costituisce un idioma paesaggistico e architettonico unico al mondo caratterizzato da muretti a secco, terrazzamenti e sviluppatasi capillarmente per servire le esigenze dei secoli passati di utilizzo agricolo e pastorale.

Il nostro impegno passato presente e futuro rimane quello di osservare, denunciare e contribuire alla tutela ambientale. Domani come ieri e oggi continueremo a perlustrare e fotografare il territorio per costruire un’anagrafe parallela degli scempi ambientali perpetrati. Da diversi mesi alcune foto e le coordinate satellitari dei siti inquinati sono stati pubblicati in internet.

Saremo contenti di affiancarci alla Sua Amministrazione e insieme condurre una battaglia di civiltà

Rimaniamo pertanto in fiduciosa attesa di un vostro pronunciamento sul problema esposto e di poterLa incontrare per esporre con maggiore dovizia e dettaglio le nostre denunce e le nostre proposte

 

Cari saluti

 Il coordinamento delle associazioni FIAB PUGLIA

 Mesagne 06/2005

Allegati:

denuncia di Aruotalibera Pordenone

denuncia di Butterfield & Robinson

 

.

Il Dossier

La Puglia è sommersa dai rifiuti più di ogni altra regione d'Italia. La colpa è di noi pugliesi e soprattutto dei nostri governanti. Per questa unicità ci hanno definiti la "Vandea dei rifiuti". 

E' ora di rompere l'omertà e di dirci in faccia che manca il senso civico, una coscienza ecologica e la capacità di gestire l'emergenza. Il coordinamento FIAB Puglia invita i cicloecologisti ad esplorare strade e campagne, a fotografare e denunciare gli orrori simili a quelli presentati in questo dossier.

.

Il colore dei rifiuti

Nell'enfasi dell'ente regionale del turismo, la Puglia doveva essere la regione dove "la natura è colore". Guardatela oggi questa nostra regione cosparsa di rifiuti e discariche abusive.

Vogliamo tanto bene alla nostra Puglia. Stiamo cercando di promuovere la sua bellezza, la sua cultura e le sue tradizioni tra gli amici della bicicletta di tutta Italia. 

Ma non possiamo trattenerci dal lanciare questa grave denuncia ai nostri governanti locali e ai nostri concittadini.

Questo reportage è dedicato al colore dei rifiuti e alla loro capacità di mutare profondamente la morfologia del territorio e la sua salubrità.

Questo reportage si assume il triste compito di denunciare pubblicamente le squallide situazioni di degrado ambientale attraverso la testimonianza diretta e visiva del degrado ambientale.

Sarà nostra cura aggiungere alle nostre immagini quelle degli amici che vorranno segnalarci analoghe situazioni di degrado. 

Sarà nostra estrema gioia provvedere a rimuovere le foto quando i comuni di competenza avranno provveduto a ripulire e bonificare.

.

Puglia: la Vandea dei rifiuti

E´ proprio la Puglia, secondo il Corpo forestale dello Stato, la Vandea dei rifiuti, il regno delle discariche abusive, la regione italiana che ne nasconde il maggior numero. 

Questo malgrado sia stata dichiarata da 10 anni in Puglia  "l’emergenza rifiuti". Dopo questi 10 anni d’emergenza ambientale in Puglia, nulla, purtroppo, sembra essere cambiato. 

La produzione complessiva dei rifiuti nella regione Puglia è in aumento, ma soprattutto non si riesce a riciclare e riutilizzare se non pochi percento del monte totale dei rifiuti solidi urbani prodotti in barba a tutte le prescrizioni del decreto Ronchi. 

Drammatico risulta anche lo stato di attuazione del piano regionale dei rifiuti: soltanto una lunga lista di cose da fare. Nel frattempo gli unici impianti del sistema integrato di gestione dei rifiuti pugliesi risultano essere le 22 discariche in esaurimento, sparse in tutta la regione.

Secondo Legambiente, sono soltanto 4 gli impianti di compostaggio (Molfetta e Modugno in provincia di Bari, Ginosa e Manduria in provincia di Taranto) che funzionano al 50% delle loro potenzialità trattando appena il 10% dei rifiuti complessivi prodotti nella regione. Tra questi, due, quello di Molfetta e Modugno, sono frequentemente al centro di intricati procedimenti giudiziari che ne interdicono il funzionamento.

Intanto, per lo smaltimento illegale, la nostra Regione è sola in testa alla classifica nazionale con 599 discariche abusive scoperte nel 2002 dalle Forze dell’Ordine (pari al 12% nazionale, di cui ben 440 ancora attive).

Un triste primato quello documentato nel rapporto Ecomafie 2003 di Legambiente: 3,8 milioni di km quadrati di territorio contaminato da rifiuti per lo più pericolosi che si vanno ad aggiungere alle centinaia di ettari contaminati da fanghi inquinati sull’Alta Murgia e alle circa 20mila tonnellate di rifiuti campani smaltiti, sempre secondo Legambiente, illegalmente nell’impianto di compostaggio di Molfetta.

.

Discariche fin nelle viscere della terra

Circa il 60% delle cavità naturali disseminate su tutta la Puglia, dal Gargano al Salento, sono adattate a discariche abusive o "chiuse", come si dice in gergo, da tonnellate di terra e massi prodotti con la pratica dello spietramento (attività diffusa sull'Alta Murgia per trasformare i pascoli in terreni coltivabili).
Nelle grotte si può trovare di tutto: carcasse di automobili e di animali, rifiuti ospedalieri, copertoni, perfino proiettili. Una vicenda che fa il paio con lo sversamento di fanghi tossici su terreni agricoli denunciato lo scorso settembre dalle associazioni ambientaliste, a cui ha fatto seguito l'inchiesta, tuttora in corso, aperta dalla Procura della Repubblica di Bari.

.

Puglia leader nel fatturato delle Ecomafie

132 miliardi di euro. E’ il fatturato delle ecomafie dell’ultimo decennio. Una cifra impressionante, paragonabile a quella di tanti settori vitali e però legali dell’economia italiana. Una montagna di denaro che dà l’idea di quella che può essere stata l’aggressione della criminalità organizzata ai danni dell’ambiente tra il 1994 e il 2003 nel settore dei rifiuti e in quello dell’abusivismo edilizio, nella contaminazione degli appalti o nel racket degli animali o nel traffico delle opere d’arte. E in effetti anche altre altre cifre sono drammatiche. Sempre in dieci anni le forze dell’ordine hanno accertato in Italia ben 246.107 infrazioni in materia ambientale; le persone denunciate o arrestate sono state 154.804; i sequestri effettuati 40.258. Leader di questo mercato le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), dove si concentra Il 40% di queste infrazioni (esattamente 98.536); e la percentuale sale fino al 43% se si guardano solo gli illeciti relativi al ciclo del cemento.
Nello stesso arco di tempo, sono state realizzate nel nostro Paese 405.606 costruzioni illegali, tra nuovi immobili e trasformazioni d’uso di rilevanti dimensioni, dalle stalle alle ville, magari con piscina, e il 57% di questo diluvio di cemento illegale si concentra ancora nel Mezzogiorno. Camorra, ‘ndrangheta, mafia, sacra corona unita hanno inserito stabilmente l’ambiente nel loro business. Sono 169 i clan mafiosi per i quali Legambiente ha accertato interessi diretti nei circuiti dell’ecomafia.

.

I comuni DEVONO ripulire

Segnalare discariche abusive è un dovere civico, le segnalazioni devono essere fatte presso i comuni che hanno la competenza territoriale. 

Non proviamo gusto a fotografare quanto vedrete di seguito, ma è necessario documentare e denunciare. La legge impone ai comuni di vegliare sullo stato del loro territorio. I territori demaniali e le strade ricadono sotto la diretta responsabilità delle Amministrazioni Comunali che devono provvedere alla pulizia.

I comuni hanno l'obbligo anche di vegliare sui terreni privati affinchè non si trasformino per dolo o per colpa dei proprietari, in discariche abusive.

I proprietari possono essere perseguiti con l'accusa di mancata vigilanza di omessa segnalazione degli scarichi abusivi, per sfruttamento abusivo e eventuali collegamenti con la criminalità organizzata dei rifiuti.

Quando vengono segnalate le discariche abusive i comuni devono subito intervenire con una ingiunzione ai proprietari affinchè provvedano alla rimozione dei rifiuti entro una data assegnata.

Se, trascorso un tempo prefissato, i proprietari non ottemperano l'ingiunzione, il comune deve provvedere a rimuovere comunque i rifiuti e ad addebitare i costi dell'operazione ai proprietari.

Se, dopo una segnalazione, il comune non si adopera alla bonifica di un terrritorio, i politici e gli amministratori sono perseguibili dai giudici e rischiano condanne in prima persona.

Denunciare la presenza di una discarica è un dovere civico per ogni cittadino. Farlo è semplice, bisogna rilevare esattamente l'ubicazione del cumulo dei rifiuti, possibilmente fotografare, quindi denunciare la cosa all'ufficio tecnico comunale preposto. Generalmente la cosa è di competenza dell'assessorato all'ambiente, ma nei piccoli comuni la competenza può essere assegnata ad altri tecnici.

...

Le proposte di FIAB Puglia

Responsabilizzare gli enti locali

Ci sono strumenti legali e giudiziari per incentivare i comuni di competenza a responsabilizzarsi. Il decreto Ronchi impone ai comuni di vegliare sullo stato del loro territorio. I territori demaniali e le strade ricadono sotto la diretta responsabilità delle Amministrazioni Comunali che devono provvedere alla pulizia. I proprietari dei terreni sono corresponsabili dell'inquinamento dei loro possedimenti. I cittadini e le associazioni devono mobilitarsi nella denuncia segnalando tempestivamente le discariche al sindaco e agli uffici tecnici dei comuni nel cui territorio è stata individuata la discarica. Giudici e prefetti devono intervenire a redarguire e sanzionalere gli amministratori che dormono. 

 

Guardie Ecologiche Volontarie

Incentivare l'arruolamento e la formazione di Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) organizzando corsi di formazione e campagne di informazione. La GEV è una Guardia Giurata ed e' un Pubblico Ufficiale che procede all'accertamento di illeciti di natura amministrativa comminando sanzioni, accerta l'identità dei possibili trasgressori e può procedere al sequestro, quando necessario e consentito. Lo stato ha disciplinato accuratamente gli ambiti di competenza e lasciato alle Province la facoltà di esaminare e nominare le GEV. Perciò province di Puglia ... al lavoro!!!  

.

Cartelli di "Divieto di discarica"

Può sembrare assurdo dover vietare una cosa che tutti sanno che è vietato fare. Comunque secondo noi può aiutare tanti sporcaccioni a riconoscere se stessi in quanto tali (sporcaccioni). In agro di Martina Franca abbiamo visto parecchi di questi cartelli a difesa di zone demaniali.

 

Agevolazione e informazione sullo smaltimento degli inerti di demolizione

Gli enti locali devono agevolare lo smaltimento di inerti da demolizione E’ necessario realizzare impianti di frantumazione fissi e mobili.

 

 

Fonte dei dati: 

- Legambiente rapporto Ecomafie 2004 

- Francesco Nicoletti, la nuova ecologia 14 gennaio 2004

- Giovanni Valentini, La repubblica, 21 gennaio 04

 

La lettera aperta dell'agenzia cicloturistica Butterfield & Robinson che insieme a FIAB Puglia e Aruotalibera Pordenone solleva il dramma delle discariche abusive sulle vie secondarie di Puglia

Butterfield & Robinson 

Toronto, Canada, li 8 luglio 2005

Lettera Aperta 

A tutte le autorita` pugliesi responsabili dell’ambiente 

Butterfield & Robinson e` una agenzia cicloturistica riconosciuta nel mercato nordamericano come il piu` prestigioso tour operator del proprio settore. Da oltre quarant’anni organizziamo giri da 4 a 12 notti nel mondo intero, dai vari paesi europei a mete piu` esotiche come l’Argentina, l’India, ed il Vietnam. Nel mio ruolo di Program Director, sono il responsabile dei nostri 20 itinerari europei in bicicleta. Negli ultimi anni la Puglia e` sempre stata la destinazione piu` ricercata in assoluto fra la nostra clientela, non solo in Italia o Europa, ma in tutto il mondo. Questa popularita` sara` dovuta alle ottime strada ciclabili che ci sono, ma anche all’ospitalita` della gente, la cucina tipica straordinaria, e una serie di alberghi piu` che validi. Ultimamente, pero`, si inizia a sentire dei commenti decisamente negative a proposito le discariche che caratterizzano gran parte delle strade da noi percorse. Per il cicloturista abituato ai paesaggi puliti come quelli della Toscana o della Francia, tali sembrano un inspiegabile segno di pigrizia dalla parte di sia il governo che il popolo generale. Con la recente moltiplicarsi di queste zone rifiuti, il meraviglioso ambiente pugliese, che dovrebb’essere ideale per chi viaggia su due ruote, sta diventando invece una regione di “potenziale sprecato.” I nostri clienti tornano a casa a lamentarsi con noi per la situazione, e non sorprendentemente, nel 2005 vedremo un netto calo nell’affluenza in zona, rompendo una lunga serie di anni di crescita. Neanche gli avvenimenti dell’11 settembre 2001 erano riusciti a fare altrettanto. Dalla parte della mia organizzazione, esorto tutte le autorita` responsabili di agire tempestivamente per eliminare le immondizie esistenti. Inoltre prego tutti di fare il necessario pur di prevenire situazioni future simili, tramite la creazione di discariche legali e accessibili, con una campagna istruitiva che farebbe capire alla populazione locale l’importanza del risanamento e della protezione delle zone di campagna. Sarei lieto di approfondire la discussione telefonicamente con chiunque ne abbia voglia. 

In fede, 

Chris Mark 

Program Director, 

Biking Journeys Butterfield & Robinson 

email: cmark@butterfield.com

.

 

Vieste, Parco Nazionale del Gargano (Fg)

Il Parco Nazionale del Gargano rappresenta l'unico parco Nazionale Pugliese. L'ente di gestione è molto attivo e compie interessanti iniziative di valorizzazione e promozione culturale. Sono anche state realizzate su antichi sentieri e mulattiere un'interessante e incantevole serie di percorsi ciclabili (in realtà più adatti alle mountain bike). Anche qui malgrado l'ente Parco il territorio risulta offeso da discariche abbastanza estese.

enorme accumulo di elettrodomestici vicino Vieste nel bel mezzo del Parco Nazionale del Gargano. A noi sembra molto probabile che questo genere di discarica sia da addebitare allo smaltimento illegale di quei negozi di elettrodomestici che incentivano la vendita con la rottamazione degli elettrodomestici usati. Rottamazione evidentemente illegale.

  Percorrendo la bellissima pista ciclabile deominata "Sfinalicchio" ci siamo imbattuti in una serie di cumuli di spazzatura di cui il più spettacolare era un deposito di elettrodomestici. Il sentiero dello Sfinalicchio si svolge nel tratto iniziale per una ripida mulattiera che in 2,5Km consente di vincere (si fa per dire) un dislivello di 300m. La pista si estende per 63Km nell'entroterra con un dislivello totale di 1070m.

Localizzazione GPS: N41°54'16,5', E 016°02'57,5''

data del "prelievo fotografico" 24/07/05

  

Altamura (BA): Il Pulo

Il pulo di Altamura è una delle più grandi doline di origine carsica d'Italia. Il suo valore naturalistico, geologico e archeologico è secondo solo al suo stato di degrado causato dalle migliaia di carcasse d'auto e copertoni 

carcasse d'automobile a decine forse centinaia sono state catapultate (certo che ce ne vuole di fastidio a portarle fino in fondo!!)

scendiamo giù a fotografare le carcasse che si decompongono a formare ruggine. Recuperando tutto il ferro in fondo al pulo si potrebbe alimentare a lungo un'acciaieria.

.

Insorgono strane sensazione a scendere nel pulo. Tutte quelle carcasse abbandonate conferiscono al paesaggio un aspetto tetro, quasi infernale.

.

Vorremo tanto immaginarci quale divertimento si prova a fare rotolare centinaia di copertoni giù per il Pulo. E' forse una gara al migliore inquinatore? Chi vince? Quello che fa rotolare più a lungo il copertone?

 

Torre S. Susanna (BR): cave di tufo abbandonate presso masseria Tirignola Nuova

 

enorme discarica di elettrodomestici in agro di Torre S. Susanna (BR) ricavata in una ex cava di tufo. E' facile capire, in questo caso, che gli utenti sono le rivendite di elettrodomestici che, per incoraggiare l'acquisto ritirano l'usato. La foto evidenzia la loro tecnica di rottamazione. 

a distanza di due anni dalla nostra prima denuncia la situazione della discarica di Torre non migliora. I rifiuti sono .. freschi freschi

cosa fare dei "fisculi" dopo la spremitura dell'olio?? Potrebbero benissimo essere usati per scaldare un bel caminetto ma forse quei torresi non lo sapevano

Desolante situazione della strada che costeggia il canale della fogna che arriva al depuratore di Torre.

.

Brindisi: il percorso della Civiltà rupestre

Lungo il canale reale corre l’unica pista ciclabile della provincia di Brindisi costata alla comunità europea 1,6 miliardi. Il comune di Brindisi è sordo alle nostre richieste per il suo risanamento e la sua valorizzazione. Nel frattempo tanti bravi cittadini ... peggiorano la situazione....

 

Discarica abusiva lungo la pista ciclabile della civiltà rupestre in agro di Brindisi. 

..

. Lungo la pista della civiltà rupestre, la gente viene a "conferire" di tutto. Nella foto Otello posa davanti alla carcassa di un'auto rubata e smembrata.

 

Latiano (BR): Masseria S. Elmi 

Localizzazione GPS: N 40°35’44,5”, E 17°44’04,4”

serbatoio di eternit in disfacimento lasciato a spargere il letale contenuto fibroso ai quattro venti nei pressi di Masseria S. Elmi, Latiano (BR)

 

.

 

.

plastica, cocci, inerti mobilia, miscelati e cosparsi per ettari intorno alla povera Masseria S.Elmi.

La triste contemplazione dei rifiuti cosparsi lungo il sentiero sterrato. Lo sguardo si posa anche senza volerlo.

.

Mesagne (BR) presso la polveriera della marina

.

Altro grave problema delle campagne di Puglia. Oramai si fa un enorme uso di plastica nelle pratiche colturali. Cosa si fa dopo che tubi, teli e contenitori non servono più? Purtroppo tanti contadini non trovano di meglio che macinare tutto con la terra durante la successiva aratura. Ovviamente la plastica che si utilizza (polietilene, polipropilene) è ben lungi dall'essere biodegradabile e dunque rimarrà a infestare le fertile terra di Puglia nei secoli.

.

Novoli (LE) 

Localizzazione GPS N 40°23’32,6” , E 18°02’41,5”  

fra i tanti rifiuti fanno bella mostra tettoie in eternit ossia di amianto. Ricordiamo che l'amianto è formato da silicati cristallizati in forma di fibra. Per essere attiva la fibra cristallina deve misurare meno di 2micron di diametro e 5micron di lunghezza. Per attiva si intende una fibra che inalata può provocare il cancro al polmone.

 

 

 

 

rifiuti in decomposizione libera all'imbocco di una bella strada sterrata nella campagna di Novoli (Lecce)

 

.

cosa fare se, finito di costruire un fabbricato ci avanza qualche metro cubo di cemento? Mica può indurirsi nell'impastatrice!! La soluzione è semplice, si va in una sperduta campagna lontani da occhi indiscreti, si trova un bel prato verde e lo si "ripiana" con il cemento. Anche questa foto è ripresa a Novoli (Lecce)