Trekking tra i monti Pizzuto e Gianecchia, Cisternino

Escursione a piedi alla scoperta di un territorio incantato e dei panorami mozzafiato sul Balcone delle Murge. Un itinerario originale sviluppato e condiviso dai cicloamici.

Itinerario di circa 8Km a connettere Monte Gianecchia con Monte Pizzuto a Cisternino. Tappe intermedie il sito archeologico sul pianoro di monte Gianecchia, le foreste costellate di querce secolari e i seminativi arborati di Masseria Pozio.
Partenza da Cave Monti puntando al pianoro di Gianecchia attraverso le pezze di seminativo ed il fitto bosco costellato di fragni secolari.
Giunti al pianoro di Monte Gianecchia domineremo la piana degli ulivi con vedute che spaziano passo dopo passo da Monopoli fino a Ostuni fino a giungere a Monte Pizzuto. Sotto monte Pizzuto contemplazione della scarpata murgiana sotto l’ombra della grotta panomamica.
Il toponimo Gianecchia trae origine da un antico casale medievale il cui nome in documenti del 1189 era Gianecla. L’abitato poteva coincidere con l’attuale Masseria Giannecchia di sotto.
I saggi archeologici effettuati sul pianoro di Monte Gianecchianel 2009 dal prof. Burgers e dalla cooperativa SAETTA hanno evidenziato la presenza di selci, ceramica ad impasto e resti di un battuto pavimentale in cocciopesto e malta cementizia. Testimonianze di una lunga e continua frequentazione dell’area dal Neolitico all’età romana.

Scheda percorso

Segui il percorso su Google Map

L’associazione Cicloamici sviluppa e organizza questi itinerari con lo scopo di accrescere la conoscenza sul patrimonio naturalistico e paesaggistico pugliese. Con la premessa che il percorso insiste anche su terreni privati al cui ingresso si deve essere autorizzati, condividiamo al link la traccia del percorso:

https://www.google.com/maps/d/edit?mid=1VoQ8sr9HK7wRcASqBYUk1s0bizWDPbOU&usp=sharing

Raduno e partenza Domenica 26 luglio ore 16 alla tufara di Masseria Pozio, Caranna, Cisternino. Link su https://goo.gl/maps/JQRzasVVuybA3HhGA
L’iscrizione è obbligatoria e va effettuata mediante il modulo disponibile al link https://www.cicloamici.it/wp/modulo-di-iscrizione-alle-escursioni/ .
E’ obbligatorio autocertificare di non essere in quarantena e di non avere sintomi del COVID.
Decalogo anticovid
Raccomandiamo la lettura dei suggerimenti della dott. Grisolia in merito alle precauzoni andicovid https://www.cicloamici.it/wp/2020/05/22/decalogo-per-pedalare-in-fase-2/
Cosa portare: per una escursione breve e facile non necessitano grandi cose: scarpe da trekking o sportive, zainetto con acqua, torcia, giubbotto o poncho anti pioggia, snack o frutta secca per reprimere la fame.
Costo: 2 euro contributo assicurativo per i non soci
Info e capigita: Antonio Licciulli, 3333744725 antonio@licciulli.it , Felice Suma ‭368 7082902‬

Cava Conti

Riportiamo di seguito un estratto dal sito https://www.festivaldeisensi.it/ che descrive la storia moderna della Cava Conti punto di incontro e partenza della gita

Cava Conti, deve il suo aspetto attuale a Giulio Cesare Conti, eroe di guerra. Il Conti investe i compensi tributati dall’Iran nell’ammodernamento della cava utilizzata fino a primi anni 2000.

I toponimi come località La Tufara e via delle Cave  testimoniano con chiarezza come questa zona in cima ai monti di Cisternino sia luogo storico di estrazione di una pietra compatta detta tufo bianco o pietra gentile: da qui per secoli è stata estratta la calcarenite.
Onorina Pozio, nonna dell’ attuale proprietario, aveva ereditato questa cava, cava Conti, dal padre Edoardo, componente di una delle famiglie più importanti di Cisternino. Anche dopo il suo matrimonio con l’avvocato Francesco Conti, di Locorotondo, la cava era stata lasciata in concessione ai mastri locali.
Il loro figlio, Giulio Cesare Conti, comandante del Battaglione San Marco, eroe di guerra pluridecorato, guida del corpo speciale Nuotatori Paracadutisti, nei primi anni ’50 si era reso protagonista di un’azione che lo aveva portato alla ribalta internazionale: quando l’Iran aveva  nazionalizzato il petrolio e l’Inghilterra cercava di impedirne l’esportazione, Conti era riuscito a forzare il blocco portando fuori dal Golfo Persico le navi cariche dell’oro nero. Con la ricompensa ricevuta dal governo iraniano acquistò nuove macchine per ammodernare la cava e decise di condurla in proprio, dandole così nuovo impulso e individuando tra l’altro una piccola vena di onice. Con lo stesso stile deciso che aveva caratterizzato un po’ tutta la sua vita il Comandante si mise a produrre basolati in pietra, cordoli per marciapiedi, materiali e rivestimenti per le ville, e inerti da frantumazione.
Il figlio Francesco Conti, avvocato come il nonno, ha condotto l’attività estrattiva fino agli anni 2000, quando per vincoli ambientali e urbanistici la cava è stata dichiarata non più utilizzabile. Molte delle suggestive strade dei Sassi di Matera sono state lastricate con questa bella pietra il cui colore bianco latte tende rapidamente a suggestive imbruniture.

Altre imagini di Cava Coti
Raduno e partenza alle Cave Monti, con piccola intro alla geologia e alla storia delle cave (Pietra gentile tipo di calcarenite di Gravina)
Un gruppo eterogeneo e gioioso di escursionisti
Prof. Felice Suma illustra il paesaggio agrario intorno a masseria Pozio
La Pezza, ampia area di seminativo circondata dal bosco di Fragno. Le arature servono a prevenire il rischio della propagazione degli incendi
Giunti finalmente dopo aver attraversato un bosco fitto fitto al pianoro di Gianecchia
Giunti al pianoro ce lo godiamo
Si attraversa un area di macchia per giungere all’area degli scavi archeologici
Bimbe ispirate dal paesaggio
Da Gianecchia a Monte Pizzuto, scavalco del muretto a secco
sentiero per giungere sul cucuzzolo di Monte Pizzuto
In prossimità della grotta panoramica sotto Monte Pizzuto
La grotta panoramica a Monte Pizzuto
Tramonto sul pianoro di Gianecchia
Si allestisce il banchetto mistico
Notturno panoramico con gli occhi puntati a Nord. La piana brilla delle luci di Fasano e Pezze di Greco
degustazione con veduta panoramica del banchetto mistico
Un acquaro con vasche per l’abbeveramento degli animali. Gli archeologi ipotizzano sia stato ricavato da una antica sepoltura di età romana
Veduta della grotta panoramica sotto Monte Pizzuto

Gli scavi del 2009 sul Pianoro di Gianecchia

Gli scavi archeologici della villa romana sul pianoro di Gianecchia
Area di scavo

Tratto da un articolo della rivista locale Largo Bellavista
Nella campagna di scavi effettuati dalla cooperativa SAETTA coordianata dalla dott. Patrizia Semeraro è stato ritrovato un edificio romano, probabilmente di età tardo repubblicana (circa 1° secolo ac).
Ritrovamento importante perché è il primo indagato stratigraficatamene su tutto il territorio delle Murge. E’ un grande edificio di cui sono stati messi in luce diversi ambienti per i quali non è ancora chiara la destinazione d’uso. Sono stati rinvenuti diversi elementi architettonici, la soglia di una porta che presenta ancora le tracce dell’alloggiamento dei cardini ed ancora sono stati rinvenuti i resti di intonaco parietale in posto lungo alcuni setti murari. Uno degli ambienti indagati, inoltre, è caratterizzato dalla presenza di un battuto pavimentale in cocciopesto decorato da tessere marmoree e in argilla di vario colore. Abbiamo indagato circa 225 mq della struttura che molto probabilmente è più ampia.”

Masseria Pozio prende il nome da una antica e nobile famiglia di Cisternino. Anticamente denominata Gianecchia di sopra. Perfettamente integrata nel paesaggio conserva ancora la antica vocazione agricola e pastorale
Cavalli da sella ci osservano incuriositi
Imponenti costruzioni a trulli, le antiche stalle ancora adibite al ruolo per cui furono costruite
Trulli imponenti ancora adibiti al ricovero notturno degli animali
Masseria tufare nei pressi .. della tufara/Cava Monti
Tufara: enorme cava abbandonata con interessanti testimonianze della tecnica di estrazione
quercia secolare sul pianoro di Monte Gianecchia
Allevamento di maiali di tipo non intensivo.
Veduta panoramica da Monte Pizzuto. Sul cucuzzolo del monte troviamo un enorme cumulo di pietra a pianta circolare fa pensare ad una specchia di origine messapica. La veduta in foto a Sud Est verso i monti e la piana degli ulivi di Ostuni
Strada sterrata di accesso al bosco di Masseria Pozio
Tributo all’ing. Marco Perillo esploratore in 2 delle 3 ricognizioni
Tributo a Francesco Colucci e il suo inseparabile Zoe per averci accompagnato in una delle ricognizioni
Veduta panoramica sulla Piana degli Ulivi
Tornante sul lato di Monte Pizzuto per la discesa verso la Piana sopra Pezze di Greco
discesa sterrata da Monte Pizzuto verso la piana degli ulivi
Fragno nel bosco di masseria Pozio

La mappa del percorso e dei luoghi

Qui di sotto trovate la mappa dei luoghi. Il percorso in blu è il percorso della giornata di 8Km. Questo percorso prevede l’attraversamento delle chiusure di masseria Pozio e si può fare solo con il consenso dei massari. Il percorso in rosso è quello consigliato. Evita il passaggio da masseria Pozio. Sulla mappa si trovano i principali punti di interesse e le foto relative.

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