Domenica 12 ottobre per il festival Appia Day itinerario a piedi per la fruizione dell’Appia tra Mar Piccolo e Monteiasi
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Presentazione dell’evento
In occasione delle giornate Appia Day le associazioni Amici terra delle Gravine Cicloamici FIAB Mesagne, Legambiente, Apulia Trek, FIAB Brindisi, con il patrocinio del comune di Monteiasi e Taranto propongono la scoperta di un itinerario escursionistico che dal Mar Piccolo, conduce a Monteiasi. La finalità dell’evento è quella di valorizzare e tutelare il Mar Piccolo e il bacino idrografico del Canale d’Aiedda, la linea ferroviaria dismessa Nasisi – Taranto Arsenale. Seguendo la strada d’argine del Canale d’Aiedda e i binari della ferrovia dismessa sarà evidenziato un itinerario ciclopedonale su sede propria che può inserirsi nel progetto Appia bene Unesco consentendo a ciclisti e pedoni di raggiungere le tappe dell’itinerario istimico Brindisi Taranto con sicurezza e in bellezza. Accompagnatori e guide di eccezione Antonio Greco e Vito Crisanti profondi conoscitori dei luoghi e della storia.
Al termine dell’escursione è il Comune di Monteiasi ha offerto un monent conviviale presso il Palazzo ducale di Monteiasi
Programma e descrizione dell’Itinerario
Raduno e partenza:
INDIRIZZO/MEETING POINT PER I PARTECIPANTI: Piazza Maria Immacolata, Monteiasi, ore 9:00
Link a google maps: https://maps.app.goo.gl/DKMRtGNnWbL4Fawo7
Descrizione dell’itinerario:
Escursione a piedi della lunghezza di 14Km, difficoltà medio-facile
Partendo da Monteiasi raggiungeremo Masseria Palombara per poi discendere verso il Mar Piccolo sul fondo della Gravina. Prevista la visita a Masseria Palombara, Masseria Lamie, Oasi Battendieri e Masseria Aiella. Al ritorno riceveremo un saluto e accoglienza dall’amministrazione e comunità di Monteiasi nella forma di un buffet di prodotti locali.
Info e capigita: Antonio Licciulli 3333744725, Antonio Voncenzo Greco
La proposta: una ciclopedonale sulla Ferrovia Nasisi – Taranto Arsenale
La linea ferroviaria dismessa Nasisi – Taranto Arsenale può diventare una ciclopedonale su sede propria per raggiungere, dal centro di Taranto, la zona naturalistica del Canale D’Aiedda e del Mar Piccolo. Un grande opportunità per la fruizione di queste zone e per concedere ai tarantini un polmone verde raggiungibile in sicurezza.
La ferrovia fu aperta nel 1916 per uso militare e merci e circondava il Mar Piccolo di Taranto collegando il deposito munizioni della marina, l’arsenale e la base navale, utilizzata anche per il servizio viaggiatori del personale militare. Era lunga più di 18Km ed è stata chiusa tra il 1967 e il 1978.
Il primo tratto, da Nasisi al Bivio Arsenale (2,51 km), fu aperto nel 1916 come parte del raccordo Nasisi – Buffoluto. Successivamente, nel 1917 la linea fu prolungata dal Bivio Arsenale fino a Taranto Arsenale.
Anche la chiusura avvenne in più fasi: nel 1967 fu abbandonato il tratto terminale da Collebasso a Taranto Arsenale, nel 1974 fu chiuso il tronco Bivio Arsenale – Collebasso e, infine, nel 1978 fu chiuso il tratto Nasisi – Bivio Arsenale e il raccordo per Buffoluto. La conversione di quel che resta della ferrovia in una ciclopedonale è una grande opportunità per creare una importante risorsa per gli escursionisti .






Il fiume Cervaro
Il fiume, nel passato, viene citato assieme al Galeso e al Rasca per la sua pescosità: nelle sue acque si pescavano i “gobbioni crivajuoli”. Sorgeva nei pressi un tempio dedicato a Diana.
Il fiume ha la sua sorgente ad alcune decine di m all’interno, sotto forma di occhio di fonte piuttosto ampio, circondato da piante di Typha latifolia (pianta erbacea perenne, chiamata anche stiancia o mazza sorda, comune nelle zone paludose, alta fino a 3 m, ha foglie lineari e infiorescenza a spadice).




Il convento dei Battendieri
A poche decine di metri dalla sorgente del Cervaro, sorge il complesso del convento Battendieri, costruito nel 1597 . I Cappuccini avevano edificato, tra il 1533 ed il 1536, un convento “in loco veteri Cappuccinorum” nella zona del Galeso; vent’anni dopo lo abbandonarono , a causa dell’impaludamento del fiume e della inospitalità del luogo. Il convento sul Cervaro ospitava pochi frati che nella gualchiera (officina utilizzata per la follatura della lana dove una macchina mossa da una ruota idraulica con magli batteva la stoffa) lavoravano alla follatura della lana (operazione con la quale si ammorbidiscono i panni di lana , sottoponendoli a pressione). Il lavoro alla gualchiera era molto duro; la lana era di cattiva qualità, la morbidezza dell’antica lana era solo un ricordo e, anche dopo la follatura, il tessuto era ispido. Dopo essere stati sgrassati, lavati e rassodati, i tessuti venivano distribuiti agli altri conventi dei cappuccini.


I ruderi di Masseria Ayello
Masseria Ayello è quella che da il nome al canale. Di questa rimangono solo delle imponenti mura, un acquaro e uno iazzo.



Foto sull’itinerario
Programma generale degli eventi Appia Day
Ricco di eventi il calendario delle celebrazioni di Appia Day patrimonio Unesco

La mappa dell’itinerario e dei luoghi
L’itinerario proposto (in blu) insieme con i luoghi di interesse cui si fa rferimento nell’articolo. In rosso la ferrovia Nasisi- Arsenale
La Appia a Nord di Tarando
estratto da uno studio di La viabilità antica tra Taranto e Brindisi. La Via Appia antica.Miroslav Marin, M., Atti del VII Convegno dei comuni messapici peuceti e dauni, Mesagne 3-4 aprile 1976


































































