All’inizio i cicloamici procedevano senza alcuna regola, si perdevano per strada, perdevano ore ad aspettare chi si perdeva. Lanciavano invettive e tornavano tardi al buio. Sulla base dell’esperienza accumulata hanno capito che è meglio darsi alcune regole.

Il decalogo del cicloescursionista

Comportamento da tenere durante una escursione in gruppo per la sicurezza propria e collettiva

  1. Ci si presenta puntuali al raduno come indicato dai comunicati con l’equipaggiamento previsto (camera d’aria di riserva, attrezzi per piccole riparazioni, eventuale colazione al sacco) consapevoli del grado di difficoltà della gita e delle proprie capacità di affrontare il percorso.
  2. Memorizzare la figura del capogita e del ciclista scopa dopo che si saranno presentati.
  3. Alla partenza il capogita dà indicazioni ed informazioni, tutti i partecipanti devono ascoltare attentamente. Se qualcuno, per disattenzione o per essersi allontanato, non sente le istruzioni, non può poi lamentarsi delle eventuali conseguenze.
  4. Non superare il capogita, c’è il rischio di seguire strade non previste portandosi dietro altre persone.
  5. Non attardarsi in coda rispetto alla “scopa”, e non lasciare troppo spazio dal ciclista che precede al fine di rimanere uniti.
  6. Quando si imbocca un’altra strada e ci si accorge che le persone dietro non arrivano, ci si ferma per segnalare la direzione e se ci sono problemi si avvisa il capogita.
  7. Pedalando in gruppo tenere una distanza di sicurezza da chi precede  e evitare, le brusche frenate. Mai arrestarsi all’improvviso o cambiare repentinamente corsia.
  8. Durante le soste, è importante mettersi in disparte, non invadere la strada e lasciare libero il passaggio.
  9. Sulle strade ad alto traffico veicolare procedere in “fila indiana”.
  10. Dopo colazioni o spuntini non lasciare rifiuti in giro. Non pedalare su prati o aiuole, e non danneggiare piante, alberi, animali, non prendere frutti dai campi lungo il percorso.

Velocipedi e codice della strada

Il codice della strada detta le norme di comportamento dei “velocipedi”. A queste regole è dedicato l’Art. 182. intitolato “Circolazione dei velocipedi” Date uno sguardo per andare sicuri e non rischiare multe. Anche in questo caso il legislatore ha voluto scherzare e ha introdotto 10 articoli (decalogo). Altre indicazioni son fornite in decre

  1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro.
    ((1-bis. Le disposizioni del comma 1 non si applicano alla circolazione dei velocipedi sulle strade urbane ciclabili)).
  1. I ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a se’, ai due lati e compiere con la massima liberta’, prontezza e facilita’ le manovre necessarie.
  2. Ai ciclisti e’ vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo.
  3. I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza.
  4. E’ vietato trasportare altre persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito e attrezzato. E’ consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni di eta’, opportunamente assicurato con le attrezzature, di cui all’articolo 68, comma 5.
  5. I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone oltre al conducente devono essere condotti, se a piu’ di due ruote simmetriche, solo da quest’ultimo. PERIODO SOPPRESSO DAL D.LGS. 10 SETTEMBRE 1993, N. 360.
  6. Sui veicoli di cui al comma 6 non si possono trasportare piu’ di quattro persone adulte compresi i conducenti; e’ consentito anche il trasporto contemporaneo di due bambini fino a dieci anni di eta’.
  7. Per il trasporto di oggetti e di animali si applica l’art. 170.
  8. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate ovvero sulle corsie ciclabili o sulle corsie ciclabili per doppio senso ciclabile, quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalita’ stabilite nel regolamento. Le norme previste dal regolamento per la circolazione sulle piste ciclabili si applicano anche alla circolazione sulle corsie ciclabili e sulle corsie ciclabili per doppio senso ciclabile)).
    9-bis. Il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle gallerie hanno l’obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilita’, di cui al comma 4-ter dell’articolo 162. (99) 9-ter. Nelle intersezioni semaforizzate, sulla base di apposita ordinanza adottata ai sensi dell’articolo 7, comma 1, previa valutazione delle condizioni di sicurezza, sulla soglia dell’intersezione puo’ essere realizzata la casa avanzata, estesa a tutta la larghezza della carreggiata o della semicarreggiata. La casa avanzata puo’ essere realizzata lungo le strade con velocita’ consentita inferiore o uguale a 50 km/h, anche se fornite di piu’ corsie per senso di marcia, ed e’ posta a una distanza pari almeno a 3 metri rispetto alla linea di arresto stabilita per il flusso veicolare. ((L’area delimitata e’ accessibile attraverso una corsia o da una pista ciclabile di lunghezza pari almeno a 5 metri, situata sul lato destro in prossimita’ dell’intersezione)).
  9. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo e’ soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 26 a € 102. La sanzione e’ da € 42 a € 173 quando si tratta di velocipedi di cui al comma 6. (19) (29) (43) (52) (64) (80) (89) (101) (114) (124) (145)

Il casco

Il casco per ciclisti è una invenzione relativamente recente. Nel 1975 la BELL sviluppò il primo casco per ciclisti in polimero espanso che fu chiamato biker. Secondo recenti statistiche il casco riduce dell’88% i traumi alla testa. In Italia il casco non è obbligatorio, mentre in altri paesi (Australia, Nuova Zelanda) lo è.
Non vogliamo entrare nel merito della discussione sulle leggi. Sulla base della nostra esperienza personale suggeriamo fortemente a tutti i ciclisti l’utilizzo del casco.
In particolare proprio quando di pedala in gruppo e a bassa velocità il casco può essere utile e prevenire incidenti altrimenti gravi.
Conclusione: consigliamo fortemente di usare il casco sopratutto quando si pedala in gruppo.

Regole di convivenza tra ciclisti e pedoni

 Ci teniamo a fornire alcune indicazioni relative a come un ciclista deve comportarsi in sede promiscua con pedoni per esempio su piste ciclopedoali, Vie Verdi, sentieri. Il ciclista deve pedalare ad un’andatura moderata così da poter prevedere anche i movimenti del pedone ed evitare di “travolgerlo”. La velocità massima sulle piste ciclo pedonali è indicata nella Circolare esplicativa del decreto interministeriale in data 6 luglio 1992, n. 467, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 285 in data 3 dicembre 1992, che ha per oggetto il “Regolamento concernente l’ammissione al contributo statale e la determinazione della relativa misura degli interventi per la realizzazione di itinerari ciclabili e pedonali nelle aree urbane” in attuazione dell’art. 3, comma 2, della legge 28 giugno 1991, n. 208. (GU Serie Generale n.84 del 10-04-1993) che al punto 3.7 indica che:

  • i ciclisti in transito anche su corsie a loro riservate devono rispettare tutte le limitazioni di velocità imposte per i veicoli a motore, comprese quelle inerenti a particolari zone di aree urbane (zone a traffico pedonale privilegiato, con limite di velocità’ pari a 30 km/h).

Nel caso in cui la circolazione ciclistica sia consentita in promiscuo con i pedoni (su strade pedonali e su marciapiedi), i ciclisti devono procedere ad una velocità tale da evitare situazioni di pericolo (velocità generalmente non superiore a 10 km/h). Quindi, in definitiva, sulle piste ciclo pedonali non si può pedalare ad una velocità superiore ai 10 km/h così che si possa avere il pieno controllo della bicicletta e avere i riflessi pronti e il tempo per reagire ad eventuali ostacoli.

Il decalogo dell’organizzatore

Gli organizzatori dell’escursione sono tenuti a responsabilizzarsi maggiormente e a far rispettare alcune regole

  1. Concordare anticipatamente la figura del capogita che conosce il percorso e conduce il gruppo e la figura della scopa che segue ultimo e verifica le situazioni di difficoltà.
  2. All’inizio dell’escursione il capogita presenta l’inerario e segnala i punti critici elenca le regole per la sicurezza e per la buona condotta riportate al paragrafo precedente.
  3. Prima di partire i soci anziani verificano che le bici dei soci meno esperti siano in buone condizioni (copertoni gonfi, freni che frenano)
  4. Durante l’escursione, con giudizio e discrezione il capogita dovrà incaricare, possibilmente ciclisti con esperienza a fare da palo agli incroci e ai bivi. Il palo dovrà attendere nel punto indicato dal capogita fino ad assicurarsi che la scopa e/o gli ultimi ciclisti abbiano correttamente inteso il percorso da seguire
  5. Dotare capogita e scopa di walkie tolkie. I due potranno comunicare e concordare la velocità più opportuna. Il capogita sarà tempestivamente informato di situazioni di difficoltà
  6. E’ opportuno che i Ciclosoci dello staff di organizzazione e più esperti si facciamo ben riconoscere (ad esempio mediante giacchetta catarifrangente di sicurezza), in modo che chi ha bisogno di aiuto e consigli sappia a chi rivolgersi
  7. I momenti più critici della gestione del gruppo a pedali sono quelli in città nel traffico: i soci esperti devono si fermano all’incrocio e bloccano momentaneamente i veicoli fino a quando tutto il gruppo è passato. Stare attenti a fare da palo, non frammentare il corteo
  8. Nelle stradine di campagna i ciclisti più esperti devono suddividersi in più punti del torpedone ciclistico e rimanere a fare da palo all’occorrenza in presenza di incroci, bivi e di punti incerti
  9. I soci responsabili ed esperti devono dotarsi di una serie di attrezzi per la manutenzione e per piccole riparazioni: chiave inglese, chiavi a brugola, giravite, pezze, mastice estrattore di copertone.
  10. Parimenti è opportuno che il gruppo sia dotato di un piccolo kit di pronto soccorso con bende, disinfettante, guanti e garze sterili. In caso di estrema difficoltà, chiamare il prode Mimmo per ricorrere ad abbattimento terapeutico.

Consigli per evitare collisioni un opustolo del Comune di Milano

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