La villa della Baronessa Incalzi

Il complesso del fiume, villa e impianto Ittico Incalzi a Gorgognolo. Un patrimonio di storia, natura e archeologia industriale da difendere e valorizzare lungo la costa ostunese.
Antonio Licciulli, Fabrizio Costa

La villa misteriosa

Pedalando o camminando lungo l’incantevole strada sterrata litoranea tra Villanova e Torre Pozzelle (Via del Procaccia, vedi sotto) ci si imbatte in una specie di insenatura che distorce la strada a fare una rientranza a U.
Il complesso è sormontato da una villa uscita direttamente dal libro delle mille e una notte. Una fantastica architettura con una terrazza portico vista mare.
La nobile famiglia Incalzi di provenienza salentina aveva acquisito un ampia porzione di territorio erigendo questo imponente complesso produttivo e residenziale.
Era un luogo florido e ammirato tanto che Benito Mussolini su consiglio di Galeazzo Ciano grande amico della famiglia Incalzi vi soggiornò durante un suo viaggio in Puglia.

Il complesso ittico


Il complesso delle enormi vasche è stato scavato nella pietra calcarea e nella terra e rinforzato con massicce mura di tufo e abbellito con tozze colonne in stile dorico ed enormi vasi di pietra monolitica scolpita. Le vasche comunicavano con il mare mediante una saracinesca e pescavano acqua del fiume sorgente Incalzi. Purtroppo dopo oltre un secolo le mura sono in parte crollate.
L’allevamento ittico pare sia stato attivo fino agli anni 90. Vi si allevavano capitoni o cefali. Prima del periodo natalizio si effettuava lo “Iummu” la grande pesca svuotando a comparti le vasche e prelevando in maniera facilitata i capitoni.
Cessato l’uso di allevamento ittico oggi possiamo ammirare un pregevole sito dove la bellezza della natura si contende gli sguardi meravigliati con questa testimonianza di archeologia industriale.

La Via del Procaccia

Tornando poi alla nostra strada sterrata ed un poco dissestata questa altro non è che la “Via del Procaccia” ovvero la strada utilizzata per le consegne postali in epoca borbonica. Una strada che meriterebbe di essere segnalata per potersi, come di incanto, trasformare in un meraviglioso percorso escursionistico e cicloturistico. I cicloamici e l’associazione FIAB Ostuni Globuli rossi al proposito hanno mandato una memoria di modifica al piano regionale della mobilità ciclabile (PRMC) affinchè la Via del Procaccia possa essere inclusa nel PRMAC.
(fonti Pinuccio Bruno, Fabrizio Costa, Lucio)

Il Fiume Incalzi a Gorgognolo

Contributo di Fabrizio Costa con approfondimenti storici e indagine sui toponimi

In generale il territorio ostunese è caratterizzato da precipitazioni poco abbondanti e assenza di corsi d’acqua per il carattere carsico del terreno, la presenza dunque di fonti sorgive ha rappresentato nella storia degli insediamenti ostunesi una ricchezza da custodire e sfruttare, probabilmente è anche per questo motivo che esiste una numerosa serie di nomi assegnati a località associati all’acqua o per la vicinanza di sorgenti o per caratteristiche del suolo che favorivano la permanenza delle acque piovane in superficie. Un esempio è la contrada Gorgole limitrofa all’insediamento urbano, il cui nome deriva dal termine latino gurges-gurgitis con significato di pantano. La località, infatti, in prossimità della masseria Gorgole, ora detta Pignataro, è contrassegnata da un avvallamento del terreno che facilita il ristagno delle acque dopo piogge abbondanti.

Al vocabolo latino si riallaccia anche la contrada della marina Gorgognolo da gurges niger riferibile alla colorazione scura propria di quelle acque, probabilmente scaturite da alcune polle resorgive, molto diffuse lungo tutto il litorale. Queste sorgenti di acqua dolce poste in prossimità di insenature e spiagge, venivano considerate “miracolose” per il loro prodigioso affiorare vicino alle acque salmastre e per avere proprietà curative essendo ricche di potassio. Contrada Gorgognolo è caratterizzata dalla presenza del fiume Incalza, “jùme de Ngalza”, prende il nome dai proprietari del terreno in cui questo corso d’acqua scorre.
Il fiume di Gorgognolo nel passato ricadeva nel vasto patrimonio goduto dai Frati Minori Conventuali di San Francesco che nel 1609 fittarono a Mario Petrarolo la masseria di terre con arbori e fiume e tutto quanto tiene in loco de Gorgognolo, vicino il lido del mare… nelle quali possa seminare… e far pescare in detto fiume o affittarlo ad altri (A.S.B., Notaio Giacomo Spennati, 1609, c. 18v). Si tratta, dunque, di un ampio bacino di acque dolci che scaturiscono da numerose polle risorgive in diretto collegamento con il mare, utilizzate, forse già dall’età romana per la pesca di anguille e di cefali oltre che per la macerazione del lino. L’attività della pesca si è protratta fino in tempi recenti, dai racconti che si possono raccogliere, in occasione delle festività natalizie i proprietari della villa Incalzi invitavano i braccianti e i massari del circondario procedendo alla pesca dei cefali e alla loro consumazione.

Il trekking tra Torre Pozzelle e Gorgognolo

Il trekking proposto dai cicloamici per conoscere l’area di Gorgognolo, Villa Incalzi e l’area di grande valenza naturalistica fino a Torre Pozzelle.

Fonti:

Anna Maria Marangi “Lo scudo” Marzo 2012 N° 3,


Foto Antonio Licciulli, Valentina Gargiulo

NB tutte le foto si ingrandiscono: un click larghezza schermo, 2 click massima definizione

una luminosa alba del mese di Giugno ci ha prestato luci e colori meravigliosi
Cala di Gorgognolo
veduta da Sud dalla via litoranea che porta alla Villa della Baronessa
Il complesso delle enormi vasche scavati nella pietra calcarea e contenute attraverso alte e imponenti mura. Un poco compromesse strutturalmente.
Una metà del lungo viale di accesso originario alla villa. Questa parte del viale ingresso è oramai fuori dall’impianto viario e rimane una testimonianza dell’originario impianto architettonico.
L’altra metà del viale di accesso alla villa della Baronessa.
Il bacino ittico con fronte mare. A destra il muro di contenimento abbattuto dalla spinta del terrapieno
Vista dei due bacini e del setto di separazione
L’ultima vasca in comunicazione diretta con il mare attraverso una saracinesca

I Fratelli Caputo ospiti della baronessa

La Villa dei “Fratelli Caputo” , fiction con Nino Frassica, non si trova in Sicilia ma in Puglia. Si tratta proprio della “Villa della baronessa Incalzi di cui abbiamo riportato la storia e le foto in questo articolo.

Una serie di monoliti equidistanziati sulla scogliera. L’erosione li ha resi uguali al sacro Lingam del Dio Shiva
Monolita/Shiva Lingam
Bici e carrozzino: e si viaggia in 3 tranquilli e sicuri sulla Via del Procaccia
La via sterrata adiacente la recinzione della villa. La Via è detta del Procaccia. Antico itinerario utilizzato in periodo borbonico dalle diligenze postali.
Tenero abbraccio tra le bici di 2 bagnanti.
bellissima esperienza quella di percorre a piedi o in bici la strada sterrata litoranea tra Villanova e Torre Pozzelle.
Il caldo è troppo: via la cappotta del carrozzino

14 pensieri su “La villa della Baronessa Incalzi”

  1. Ed ora cosa fare di questa bellezza. Lasciarla al suo destino di mare, che questo la distrugga un po’ per volta?

    1. Cara Emanuela, Grazie per il commento. Aver dedicato questo articolo e reportage fotografico per noi significa portare all’attenzione la questione. Trattandosi di proprietà privata sarebbero i proprietari per primi a doversi porre il tema della tutela e valorizzazione. Probabilmente anche il comune di Ostuni dovrebbe porsi la questione.

      1. Salve, giusto per puntualizzare, vorrei informarvi che la villa è abitata in estate dai proprietari che regolarmente vi soggiornano nel mese di agosto. Oltre a ciò vi fanno spesso visita durante il corso dell’anno, e hanno inoltre dei custodi per mantenere attiva la sorveglianza.
        Lo dico in quanto abitante estivo del piccolo villaggio di Gorgognolo, nonché diretto conoscente dei proprietari della villa!

        1. Gentile Carlo, grazie della puntualizzazione. Recepiremo e integreremo qualsiasi altra informazione e precisazione che ci segnalerai per descrivere con accuratezza la storia, la bellezza del posto e contribuirne alla tutela.

      2. Buongiorno. Eccoci dopo un anno stessa spiaggia stessi pesci alla villa. Possiamo impegnare la nostra professione per tale abbandono?

        1. Gentile Emanuela, i proprietari della villa tramite comuni amici ci hanno fatto sapere che proveranno a mettersi in contatto con noi se e quando giungeranno per le vacanze. Non so quale sia la tua professione ma se hai suggerimenti e progetti magari possiamo sentirici in quel frangente 😉

  2. Grazie per aver acceso un faro su una bellezza storiaca di tale portata. È davvero un peccato che sia stata lasciata all’incuria e all’abbandono. Forse il comune dovrebbe indagare sull’esistenza di eventuali eredi e se la villa dovesse risultare priva di proprietari prenderla in carico per restituirla ai suoi fasti. Magari trasformandola in una stupenda struttura ricettiva o in qualcosa fruibile da tutta la popolazione. Sembra semplicistica come soluzione, ma è dettata dal desiderio di vedere una struttura così bella, tornare a vivere.

  3. La villa ha ospitato poco tempo fa le riprese di una fiction.
    Forse avrebbe bisogno di una intonacata all’esterno poiché presenta qualche crepa.
    Anche la strada per raggiungerla in macchina ha bisogno di una seria sistemata.
    Rimane comunque un luogo incantevole per storia e bellezze naturali.

    1. Gentile Danilo, proprio in questo momento su canale 5 la stiamo guardando la fiction. Siamo molto contenti della scelta di Villa Incalzi per le riprese. Contribuirà a fare crescere anche verso i nostri concittadini l’apprezzamento e l’orgoglio per le nostre ricchezze. A noi non preoccupa tanto l’imbiancata alla villa. Da una ricognizione perimetrale nello scorso agosto abbiamo rilevato: che il bosco di pini necessita di una importante manutenzione che molti sono gli alberi secchi. Ancora di più il bacino ittico dove uno dei muri di contenimento è crollato. Saluti e grazie per i commenti. Antonio

  4. Grazie Antonio del prezioso contributo, Quella villa l’ho ammirata tante volte durante i miei percorsi in bici e anche per me l’impressione è stata quella di un luogo di incanto sbucato da un sogno.

    1. Grazie a te Piergiorgio per l’apprezzamento di questo piccolo contributo alla conoscenza della bellezza dei nostri luoghi 😉

  5. Da ragazzini entravamo di nascosto per osservare i cefali ,le anguille e i granchi di sabbia- . Durante la primavera è facile osservare garzette, aironi cenerini e raramente i Martin pescatori- Il luogo oltre che fascino ha un notevole valore storico e naturalistico, Sinceramente mi preoccupa maggiormente la capacità della comunità di preservare il territorio costiero circostante , sempre sotto costante pericolo di trasformazione e di degrado imputabile a varie forme di pressione antropica.

  6. Che bello leggere i vostri articoli! Io sono cresciuta in quella zona e ho visto la villa attraversare le diverse fasi dal periodo florido all’abbandono totale alla ri-abitazione. Proprio ieri ho fatto una passeggiata da Costa Merlata al Gorgognolo. Mi interesserebbe conoscere qualcosa in più sui monoliti, che firma e che funzione avevano. Grazie!

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