Il trullo sovrano

Masseria “Satia Piccola” in Ostuni, conosciuta dai più come “Trullo sovrano”. Architettura che celebra la grandezza e lo splendore della civiltà contadina nella “Murgia dei trulli”. Per noi è come un luogo di culto.

Un dono dal popolo delle formiche


Il trullo Sovrano è un dono. Un regalo fatto all’intera umanità da quel popolo di formiche che Tommaso Fiore celebrò nel suo libro. Questa costruzione testimonia in maniera sublime la grandezza e generosità del popolo di formiche che pietra su pietra, ha saputo erigere un opera di ingegno così bella ambiziosa, grandiosa.

Abbiamo ricostruito le vicende del secolo scorso tramite una intervista a Pinuccio di Seppunisi. Fino agli anni 50 era proprietà di Bruno Michele, “bravo contadino/bracciante” che aveva 3-4 mucche, 3-4 pecore e altri animali e quindi conduceva ancora Satia Piccola come fosse una tipica masseria murgiana con allevamento assortito di animali di vario tipo. La masseria fu poi presa in affitto dalla famiglia Zizzi. Ed attualmente proprio uno Zizzi: Quirico “Lo spilato” (lo spelato) è l’attuale proprietario.

«E dovunque muri e muretti, non dieci, non venti, ma più, molti di più, allineati sui fianchi di ogni rilievo, orizzontalmente, a distanza anche di pochi metri, per contenere il terreno, per raccoglierne e reggerne un po’ tra tanto calcare. Mi chiederai come ha fatto tanta gente a scavare ed allineare tanta pietra. Io penso che la cosa avrebbe spaventato un popolo di giganti. Questa è la Murgia più aspra e sassosa; […] non ci voleva meno che la laboriosità d’un popolo di formiche» (Tommaso Fiore)

Etimologia di un nome e tentativo di datazione

Prima di addentrarci nella descrizione della masseria è bene fare un poco di chiarezza e filologia. Il nome di “Trullo sovrano” non deriva dal fatto che esso sia il più maestoso di tutti i trulli. Questa denominazione al pari del suo omonimo collocato nella città di Alberobello, deriva dalla caratteristica costruttiva. Ovvero dal fatto che il cono sia stato costruito sopra (da cui subrano, soprano) ad altra costruzione. Si tratta di una tecnica costruttiva che ibridava la tipica tecnica a secco di erezione del cono a falsa volta con la costruzione “a malta” con la quale si realizzava invece la copertura del piano terra sottostante.
Ritroviamo questa tecnica negli edifici costruiti da Alberobello agli inizi dell’ottocento. Ovvero quando per editto reale borbonico fu finalmente autorizzata l’uso della malta come legante per costruire le abitazioni. Per queste brevi note esposte sopra riteniamo che sia improbabile quanto scritto da alcuni a fare risalire il trullo sovrano al XVII secolo. Riteniamo la costruzione coeva o postuma rispetto a quella dell’omonimo di Alberobello e quindi lo faremmo risalire alla seconda metà dell’ottocento.

Ingombro e dimensioni

Il trullo sovrano occupa una superficie di oltre 350m2 con un perimetro esterno di 84 metri. Dalla vista aerea distinguiamo 6 coni. Tre coni monumentali allineati da Nord a Sud e tre coni minori collocati a Nord sul prospetto Ovest e collegati al grande trullo Nord avente funzioni abitative. Il cono a Sud (la cattedrale) si caratterizza per avere dei gradini di accesso alla punta troncata e aperta. Indicazione del fatto che fosse adibito a un duplice utilizzo pagghiara e stalla. Pagghiara ovvero deposito di foraggio con possibilità di essere colmato fino in sopra caricando il foraggio dal tetto a cono troncato. Il cono centrale è pure aperto da sopra. Ma in questo caso l’apertura era destinata a presa di luce e di aria esclusivamente.

Con una superficie di oltre 350m2 ed un perimetro di 84 metri il trullo sovrano è un luogo sacro che onora e magnifica la civiltà di quel “popolo di formiche” che ha scolpito e modellato nei secoli il territorio della Murgia dei trulli rendendolo unico al mondo.

Prospetto Ovest

Possiamo identificare 2 prospetti principali uno Este e uno Ovest. Lungo la strada sterrata che conduce alla masseria troviamo il prospetto Ovest con una porticina di ingresso situata in corrispondenza del trullo a Nord che abbiamo identificato essere il complesso abitativo. Sempre sul prospetto Ovest un cancello in metallo a Sud consente l’ingresso ad un carro e agli animali.

Prospetto Est

Nel prospetto a Est troviamo due ingressi e due ampi cortili divisi da un muto. Il cortile a Sud è totalmente recintato con muro contenente mangiatoie. L’ingresso al trullo centrale avviene dal cortile Sud. Lo stesso cortile comunica con due recinti adibiti a corti per gli animali. Si può intuire che sia il cancello Ovest che il cortile Sud e l’ingresso del trullo centrale rappresentassero la parte zootecnica della masseria. L’ingresso del prospetto Est del trullo Nord è messo in evidenza da una grossa parete dritta. Davanti a questo ingresso un ampio cortile in pendenza con la probabile funzione di raccolta delle acque piovane che confluivano in una cisterna.

Un video per celebrare la sua grandezza e collocarlo nel paesaggio


Breve descrizione degli interni e relative destinazioni d’uso

Il cono Sud, è un ambiente enorme magnifico totalmente costruito a secco. Era adibito a stalla/fienile.
L’accesso è assicurato dalla porta di comunicazione con il trullo centrale. L’impressione è di trovarsi in una cattedrale con una luce mistica che proviene dall’alto della cupola. Una volta entrati si avverte l’esigenza di soffermarsi in silenzio a contemplare e meditare.
Passato lo stupore, trascorsa la meditazione, possiamo continuare il nostro tour. I due trulli della triade monumentale, quello centrale e quello Nord sono del tipo “soprano” ovvero una costruzione a 2 o più piani in cui il cono a secco sovrasta una costruzione a piano terra. I due ambienti a piano terra sono voltati con volta a vela ribassata. Le grandi pietre di volta sono tenute da una malta grezza fatta di fango argilloso e calce (uelo). L’ambiente centrale a piano terra fungeva da opificio e potevano transitarvi gli animali, sulla volta un sistema di tre anelli in pietra era funzionale a sollevare animali e appendere attrezzi. Il trullo Nord era invece un ambiente domestico abitativo adibito a luogo di ritrovo/cucina.

Entrando nel cono Sud dalla porta di comunicazione con il trono centrale si rimane senza fiato.
Il trullo Sud unico immenso e mistico ambiente induce contemplazione e meditazione.

Una bellissima e stretta scala conduce agli ambienti di primo piano. I due trulli “sobrani” sono messi in comunicazione da uno stretto corridoio ottenuto come risultante della convoluzione geometrica dei due trulli. Il trullo Nord possiede una finestra ricavata alla base allargata del cono che illumina gli ambienti con luce soffusa. Purtroppo i proprietari per impedire l’accesso hanno murato la finestra. Che andrebbe riaperta e dotata di un infisso in legno simile a quello originario.

Cono centrale, primo piano. La finestra ricavata alla base del cono dalle profonde paretei. Lo stretto corridoio di accesso al cono centrale. Corridio ricavato dalla convoluzione dei due trulli. Nel cono centrale si intavede il muro di contenimento che faceva del cono il magazzino dei cereali.

Dal cono con finestra attraverso lo stretto corridoio si accede al cono centrale aperto dall’alto. La funzione di questo cono doveva essere fino agli anni 50 di deposito delle derrate alimentari. Grano e cerali in primis. Questo è attestato dalla presenza di un muretto di contenimento che consentiva il deposito dei cereali. In questo cono troviamo anche delle travi in legno a testimoniare la presenza di un soppalco con piano di assi di legno andato perduto.

travi in legno a fare da soppalco nel cono centrale. Considerando il soppalco come ulteriore piano si può dire che il trullo sovrano ha in tutto 3 piani.

Conservazione e valorizzazione


Il trullo sovrano dovrebbe a nostro modesto parere rimanere intatto e immobile in questo stato incantato. Solo qualche intervento di consolidamento sulla copertura in chiancarelle su uno dei coni minori. Ovviamente andrebbe riaperta la finestra al primo piano e realizzato un infisso in legno simile a quello esistente. Sarebbe bello che la famiglia dei proprietari ne garantisse la fruizione magari potendone trarre un sostegno economico. Ad esempio organizzando visita guidate ed eventi.
Per conservare e restaurare al meglio questo tesoro sarebbe forse il caso che si rendessero disponibili fondi pubblici. Sarebbe opportuno istituire un vicolo da parte della Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio affinchè il trullo sovrano possa entrare a fare parte del patrimonio culturale nazionale a seguito di specifici procedimenti amministrativi.

Passaggio dei cicloamici a Masseria Satia nel trekking da Pascarosa

Trekking lungo l’acquedotto dedicato alla murgia dei trulli

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